Recensione a cura di Gino Marchitelli
Le figure di questo romanzo rimangono impressi nella mente del lettore anche dopo che si è terminata la lettura. I personaggi femminili di Itala e Francesca sono tratteggiati benissimo. Sandrone ha anche la capacità, indubbia, ti renderli tutti credibili. La narrazione è così ben fatta che ti fa crea una tensione crescente, angosciante, e gli ultimi capitoli sono talmente intensi da non farti dormire. La scrittura di Dazieri, che non a caso viene anche da una storia di militanza e sensibilità davvero importante, è magistrale, a tratti anche ironica e questo aiuta a decomprimere la tensione. L’autore ci dimostra che nella realtà quotidiana non esistono eroi senza macchia, ma persone che vivono gestendo quello che succede come possono. A volte una persona buona è costretta, per sopravvivere, ad azioni che la nostra società ipocritamente definisce cattive, sporcandosi le mani lungo la strada. Dazieri racconta magistralmente in questo libro, senza perdere tempo in inutili lezioni morali, la nuda verità fino in fondo: il MALE che gli uomini fanno può affascinare molto più del BENE che gli uomini fanno. Molto sorprendente l’inserimento del personaggio israeliano Gershom Peretz, che ha il compito di… (non ve lo dico).
Un thriller molto interessante e coinvolgente che mi sento di consigliare vivamente.