Recensione a cura di Dario Brunetti
Il Modigliani è un liceo privato dove regna il decoro e il prestigio, sembra rappresentare l’eccellenza della scuola moderna, per Lorenzo Padovani è un sogno che si avvera ed è un trampolino di lancio per una brillante carriera come insegnante.
Ma un istituto destinato ad inquadrare l’élite della futura classe dirigente può diventare teatro di un sospetto suicidio di una studentessa?
Milano si tinge di noir grazie a una storia ambientata nelle mura scolastiche dove quel che c’è di vero è la finzione e tutto il resto è finto. Grazie alla pregevole penna del prolifico autore bolognese, Alessandro Berselli scopriremo un mondo pieno di apparenza, ci chiederemo qual è la linea di confine che intercorre tra il mero arrivismo e la faticosa ambizione del corpo docenti e inoltre con la lente d’ingrandimento ci focalizzeremo sui giovani, sulle loro aspettative, c’è la sana voglia di emergere o scatta quell’invidia che sfocia nella repulsione che serve solo a imputridire le loro anime?
A tal condizioni si vanno incontro a episodi di bullismo e di quel disagio che turba le nuove generazioni rendendoli fragili, e quindi il suicidio può diventarne una delle cause scatenanti assumendone un impatto alquanto devastante.
L’autore bolognese attraverso l’eleganza della sua prosa leggera ed efficace, serve ai lettori un romanzo noir che si avvale di un’ottima tecnica narrativa apprezzabile nella sua costruzione e dei sincronismi giusti nel quale si muovono i personaggi della storia.
Berselli esplora con saggezza e senza inutili forzature il mondo adolescenziale, mettendo in luce le incongruenze e quei lati oscuri, cosi il suo protagonista, il giovane Lorenzo Padovani da insegnante si improvviserà investigatore, per scoprire cosa si nasconde dietro la morte della studentessa, bisognerà incanalare la sua indagine privata su più fronti, fino a trovare il sentiero giusto per arrivare alla soluzione finale, per dare quel senso di verità e di giustizia ad una scomparsa cosi prematura.
Non mancheranno i dialoghi ravvivati da una giusta dose di ironia, utili per dare fluidità ad una trama ricca di trabocchetti e insidie come il miglior intreccio narrativo richiede se soprattutto siamo davanti ad un noir, se poi aumenta come nel finale anche il livello di tensione il risultato è soddisfacente e non si può che dire all’autore, missione compiuta!
L’opera di Alessandro Berselli è vincitrice del festival Giallo Garda 2021/2022