Durante un’importante premiazione i cui finalisti sono i cuochi Florian e Jon, la critica gastronomica Vanja perde la vita; la sua collega giornalista (nonché amica) Solveig, non riesce a darsi pace per l’accaduto e decide di raccogliere informazioni e portare avanti un’indagine parallela a quella della polizia. Solveig, riuscirà nel suo intento?
Con ritmo incalzante, l’autrice sceglie di alternare due punti di vista nella narrazione: alcuni capitoli riguardano l’indagine della giornalista mentre altri sono scritti in prima persona; questa scelta risulta alquanto azzeccata in quanto incuriosisce e permette al lettore di sentirsi a sua volta un piccolo investigatore.
I personaggi sono molteplici: oltre ai due cuochi Jon e Florian anche diversi loro collaboratori come Lennie, Linda, Yvette ed altri cuochi sono implicati nella vicenda; Solveig incontra ognuno di loro e cerca di rielaborare le informazioni raccolte per andare fino in fondo alla questione.
I temi trattati saranno importanti ed un personaggio in particolare riuscirà quasi a prendersi gioco della giornalista; l’evoluzione che ha pensato l’autrice per lui/lei, fa pensare ad “Uno, nessuno, centomila” di Pirandello. Infatti, alcune figure di rilievo nel libro sono abilissime nel costruire e cercar di mantenere la loro maschera non dando quei punti di riferimento al lettore: solo la determinazione (anzi, la definirei ostinazione) di Solveig riuscirà a buttarla giù per vederne il volto.
L’ambientazione non ha un ruolo cruciale: sono solo presenti alcuni riferimenti storici inerenti la Svezia che forniranno una spiegazione ad alcuni fatti accaduti.
Amanti del genere giallo, questo libro merita la vostra attenzione: se poi non avete mai letto nulla in tema culinario o al contrario lo apprezzate particolarmente, rinnovo l’invito; il finale regalerà un’ultima sorpresa…