Inizi a leggere l’ultimo lavoro di Sebastian Fitzek e ti rendi conto che sei alla fine del libro e che devi tornare indietro. Anche le pagine segnano un inesorabile conto alla rovescia. Hai poco tempo per leggere , per essere precisi 45 ore e 7 minuti di tempo. Riuscirai nell’impresa?
La risposta è no. Finito in meno di 24 ore. Le pagine scorrono via ed è impossibile smettere, la curiosità è troppa, il mistero si infittisce e anche se l’autore “regala” indizi numerosi, tanto che alla fine (o meglio all’inizio) della storia, il colpo di scena potrebbe essere prevedibile, questo non inficia per nulla la lettura di questo romanzo. I protagonisti, come in tutti i libri di Fitzek, sono molto particolari, a partire da Alexander Zorbach, ex poliziotto che, in seguito ad un “incidente” sul lavoro, ora fa il cronista di nera o di Alina Gregoriev, una fisioterapista cieca in grado di “vedere” il passato delle persone toccandole. Si è sempre in bilico, si dubita di tutti fino alla fine, si dipana il mistero e si arriva alla fine, che è solo l’inizio.
Non so se sono stato in grado di incuriosirvi abbastanza, non era comunque questo il mio scopo. Vorrei mancassero 45 ore e 7 minuti all’uscita del prossimo lavoro di questo autore.
Votazione : 4,5/5