Il dolce sorriso della morte
«Ho sempre chiesto a mia madre chi fossero i buoni e chi fossero i cattivi. Volevo stare dalla parte giusta. Ma quale?» Milano, periferia sud-ovest. Marco Bordoni è un consulente finanziario che vive sotto l’ala protettiva della madre e teme qualsiasi contatto con il genere femminile, che percepisce come una minaccia, tormentato dagli incubi di un passato violento, fra un padre alcolizzato e un vicino di casa che abusò di lui. Sono quegli incubi ad alimentare il suo lato oscuro e il suo bisogno di uccidere, un bisogno da cui trae nutrimento, a suo modo, senza provare alcun rimorso. L’ispettore capo Barzagli indaga, con il supporto di uno psicoterapeuta esperto di profili criminali, sulla scia di omicidi brutali che insanguinano Milano e l’hinterland. Inizia a collegarli fra loro, maturando ben presto una vera e propria ossessione nei confronti del presunto autore, mettendo a rischio non solo la carriera, ma tutta la sua vita. Nell’eterna sfida fra il bene e il male il confine sarà molto più sottile di quanto si possa immaginare.
Un uomo, i suoi demoni

Una storia alquanto particolare fa capolino

sin dalle prime pagine acquisendo ritmicamente un risvolto agghiacciante in

quanto ci rendiamo conto di trovarci faccia a faccia con il serial killer che conosceremo sin da vicino capitolo per capitolo. Una personalità conturbante e parecchio disturbata segnata da traumi infantili e adolescenziali fanno sì che la narrazione prema continuamente l’acceleratore per trasportarci nell’universo più recondito del protagonista: la sua mente.

Marco Bordoni è una persona riservata e schiva soprattutto con le donne. Tiene tutti a debita distanza e vede il male dappertutto dando vita a situazioni poco piacevoli e sfogando la propria frustrazione e mancanza di empatia nei confronti di gente normale che hanno la sfortuna di ritrovarsi ad incrociare il suo cammino. Una situazione che sfocia nei più brutali omicidi.

Ci troviamo un

uomo dall’indole fragile che si ripercuote sul suo essere e che di conseguenza viene alimentato dal rapporto tossico madre-figlio. L’ autore descrive il tutto in maniera magistrale, lo fa in modo naturale descrivendo la realtà di tutti i giorni e arricchendo la storia con scene di estrema freddezza che descrivono per l’appunto un’anima feroce e priva di senno.

Nemmeno l’amore più profondo riesce a mutare la vera natura di assassino.

Il susseguirsi di azione e il colpo di scena finale fanno di questo thriller un vero gioiellino del genere.  Secondo me potrebbe essere adattato a una serie televisiva che riscuoterebbe un gran successo.

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