I poeti morti non scrivono libri gialli è una specie di giallo (così come recita il sottotitolo). Potrebbe anche essere l’esaltazione della poesia al cospetto del romanzo. Oppure, l’analisi di un’indagine condotta da un poliziotto con la passione della poesia.
Di sicuro, il prodotto finale risulta gradevole, di buona fattura. Un giallo che rispecchia tutti i canoni del classico, un’indagine che esplora varie possibilità sino a giungere al colpo di scena finale. Ben scritto, dal ritmo cadenzato (come si confà ad un giallista scandinavo) personaggi ben caratterizzati e plot che non annoia.
Senza particolari effetti speciali ma, piuttosto, attraverso l’analisi meticolosa dei particolari e dei dettagli, il protagonista guiderà passo passo il lettore alla risoluzione di un caso di non facile lettura.
Per gli amanti del giallo classico (ma anche per i lettori occasionali) si rivelerà una lettura piacevole con diversi passaggi da sottolineare a matita per poi tornarci sopra. L’autore riesce nell’intento di travestire di giallo la poesia, così da avvicinare a questo genere letterario anche chi solitamente è attratto da tutt’altro genere. A parer mio, Missione compiuta.
Votazione : 4/5