“Non chiedetevi se i luoghi, i personaggi e gli avvenimenti raccontati siano esistiti o siano frutto di fantasia. Soprattutto non chiedetelo a me. Io ho scritto un romanzo ma so, per esperienza personale, che a volte dove non arriva la ragione arriva la fantasia, specie se lasciata libera di spaziare nell’universo. Macchia“
Ho dato retta al Maestro, non c’è bisogno di sapere se la storia sia vera oppure no, sia possibile, sia verosmile, si tratta solo di farsi catturare da un’atmosfera fatata e farsi trasportare in un altro tempo. Così ho immaginato i luoghi e i fatti narrati. Sono stata in Santacaterina, lungo i Portici di San Luca, assieme a Santo e Biella. Mi sono fatta condurre in quel particolare momento nel quale la luna sparge i suoi raggi sulle cose e sulle persone ammantando tutto di una luce particolare. Può succedere di tutto, del resto se la luna ha un effetto sulle maree, può averlo anche su altri fatti…
Ambientata nella Bologna della seconda metà degli anni ’50 del secolo scorso, la storia ci conduce in uno scorcio di vita di Santo, che, discreto ciclista in salita, usa i Portici di San Luca per allenarsi assieme al suo amico Biella. Di notte, cronometrato da Biella, il suo tempo in salita è migliore di quello di Charlie Gaul, campione di ciclismo dell’epoca. Di giorno le cose cambiano radicalmente. In una notte di luna piena, salendo a piedi, Santo farà degli strani incontri e alla curva delle Orfanelle, conoscerà una splendida ragazza, vestita nuda, che gli riempirà i pensieri.
Oltre all’atmosfera c’è di più, c’è un’Italia uscita dalla seconda Guerra mondiale, la voglia di vivere, la coscienza operaia, per il protagonista Claudio Santonastasii detto Santo, la voglia, la necessità di trovare il suo posto nel mondo. Macchiavelli racconta questa storia con delicatezza, dalla parte degli ultimi, degli stralunati e lo fa tessendo una trama che avvolge e incuriosisce. La vicenda di Crisantemia, grande amore di Santo è violenta e triste, ma è insieme dolce e carnale. La prosa usata è d’effetto, il racconto in prima persona fatto da Santo mi ha consentito di “sentire” mentre leggevo, l’accento bolognese dei protagonisti.
Consigliato a chi ama le storie di una volta, a chi ama la luna, a chi ama il ciclismo e infine a chi, come me, di Loriano Macchiavelli legge tutto, a prescindere.