I DEMONI DI BERLINO – FABIANO MASSIMI
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I DEMONI DI BERLINO - FABIANO MASSIMI

TRAMA

Berlino, 27 febbraio 1933. Alle nove di sera le strade della città sono deserte per colpa del freddo pungente. Fino a quel momento, la serata è identica a tante altre che segnano la fine dell’inverno tedesco. Ma in un attimo cambia tutto: i pompieri della città ricevono una chiamata concitata. Devono accorrere al Reichstag, il parlamento, perché qualcuno ha appiccato il fuoco. Sulla scena, in un tempo troppo breve, giungono anche Adolf Hitler e Hermann Göring, che non perdono tempo a indicare i colpevoli dell’attentato: i comunisti. Nell’arco di poche ore, il segretario del sempre più potente partito nazionalsocialista chiede e ottiene lo stato di emergenza. E, nell’arco di pochi mesi, vince le elezioni con il 44 per cento delle preferenze. Ma chi ha ordito davvero la trama dell’attentato che ha innescato la concatenazione di eventi più tragica della storia dell’umanità? Chi era a conoscenza di questi piani? E chi, pur sapendo, non è intervenuto? O forse qualcuno ci ha provato? Qualcuno che ora vive a Vienna e si guadagna da vivere come custode; qualcuno che ogni volta che esce di casa deve lasciare un capello tra lo stipite e la maniglia della porta d’ingresso; qualcuno che nasconde una pistola sotto al cappotto. Qualcuno che era noto come commissario Sigfried Sauer della polizia di Monaco. Poche sere prima dell’incendio, Sauer è stato attirato a Berlino da una vecchia conoscenza, l’ispettore Karl Julian, il quale gli ha comunicato che Rosa, la donna di cui l’ex commissario è innamorato, si è unita alla Resistenza ed è sparita. Nella capitale, gli intrighi, gli assassini, i loschi giochi di potere, i tradimenti si moltiplicano mentre Sauer prova a rintracciare Rosa e a sciogliere le intricate trame tessute dalle forze politiche in lotta. Ad aiutarlo Johanna Tegel, l’unica donna operativa nella sezione criminale della polizia. Ma la Storia irromperà presto e con violenza nelle loro vite…

RECENSIONE a cura di Edoardo Todaro

E’ passato appena un anno da “ L’angelo di Monaco “ e Fabiano Massimi ci porta ancora una volta ai nefasti tempi della Germania nazista. Anzi agli albori dell’ascesa del nazismo. Quello che ci troviamo di fronte è un noir storico. Storico in quanto, appunto, ci porta a conoscere il clima degli anni ’30 in Germania. Noir in quanto in “ I demoni di Berlino “ l’incendio del Reichstag è l’avvenimento su cui si innestano  e ruotano le pagine scritte da Massimi. Se ne “ L’angelo di Monaco “ avevamo a che fare con l’equivoca relazione tra Hitler e la nipote; con “ I demoni di Berlino “ ci confrontiamo con un avvenimento che segnerà il futuro della Germania, e non solo. Con questo thriller/noir storico, Massimi entra a pieno titolo in quella vasta produzione di noir di inchiesta sul nazismo che dalle edizioni EMONS, che stanno portando avanti un lavoro indubbiamente encomiabile, alla trilogia berlinese  “ Violette di Marzo “uscita per Fazi a “ Babylon Berlin “ edito da Feltrinelli ecc…. , stanno destando molto interesse. Quindi entriamo in quanto ci viene descritto in queste 446 pagine. Dopo averlo conosciuto ne “ l’angelo di Monaco “ ritroviamo il commissario Sauer, amante del camminare come metodo per buttare fuori l’energia negativa che si accumula da ricerche senza un filo conduttore, che si affida alla logica per uscire dall’impasse per il quale anche la democrazia più imperfetta è sempre meglio di qualunque dittatura; che di fatto passa dalla sezione crimini violenti alla resistenza antinazista, continuando a convivere con l’insonnia. Ma se nel thriller precedente abbiamo avuto a che fare con Monaco; ecco Berlino: divenuta un campo di battaglia in cui le differenze tra polizia politica e sezione dei “ crimini violenti “ si annullano; Berlino da una parte capitale politica e morale di un impero in via di estinzione e dall’altra capitale mondiale del vizio; una città che “ non dorme mai e non smette di sognare “; il suo traffico caotico e la porta di Brandeburgo; il quartiere operaio Friedrichshain con il suo esercito di senza-lavoro ed il polmone rosso  Hain sempre sotto controllo. Ma come in un noir degno di questo nome, troviamo ragazze uccise con un metodo ripetuto: prima bastonate, poi l’acido cloridrico, infine l’iniezione letale e l’essere gettate nel canale. Uccise e gettate via come immondizia. L’ombra del serial killer che incombe sulle indagini anche se viene messa ai margini visto che un serial killer non possiede un metodo ed in questo caso un metodo c’è. Ma in questo noir troviamo non solo tutti gli uomini di Hitler da Goebbles, suo consigliere, a Hanfstaengl, portavoce, da Goring, presidente del Reichstag a Heydrich capo dei servizi segreti nazisti a Himmler capo delle SS; troviamo la  nascente resistenza antinazista  e l’apparato di propaganda nazista capace di ribaltare la realtà dei fatti, che diviene un’arma a tutti gli effetti ostentando aspetti secondari che divengono prioritari per impressionare positivamente le masse; lo scontro già  in atto tra comunismo e capitalismo; l’esperienza spartachista che innesca aspettative nella popolazione,  visto quanto accaduto in Russia; Rosa Luxemburg e Karl Leibknecht; le lotte di potere tra i gerarchi nazisti che Hitler fa scontrare tra loro. Ma su tutto questo l’incendio del palazzo del parlamento, il Reichstag, chi è stato e perché . Un incendio che va visto rispettoa  quanto oggettivamente avvenne:  per spegnerlo ci vorranno 12 anni e 60 milioni di morti. Un romanzo che aiuta decisamente nella comprensione di quanto accadde e su questo non si può non riportare un concetto basilare per quel periodo che se il mondo è di chi sa riderne anche quando va a fondo la neutralità non può non esistere, è solo un modo più subdolo di schierarsi !

DETTAGLI

PAGINE 446

GENERE trhiller/noir/ storico

EDIZIONE Longanesi

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