Recensione a cura di Dario Brunetti
Quando Serena Venditto esordì in questo genere letterario con Aria di neve dando vita alla fortunata serie dei quattro coinquilini di via Atri 36, ne rimasi sorpreso e al tempo stesso affascinato dalle sue doti narrative.
Doti che ancora una volta, trovano conferma nel nuovo romanzo giallo Grand Hotel , apprezzabile per la sua tecnica e per il modo in cui la trama sia stata costruita e che rende omaggio rispolverando i classici del genere ad autrici del calibro di Agatha Christie, ma ancor di più Lilian Jackson Braun, alla quale l’autrice partenopea brillantemente si ispira.
E cosi ritroviamo i quattro coinquilini di via Atri 36 in una splendida ambientazione come Napoli che fa da cornice a questo nuovo episodio che si svolge in pieno clima natalizio: Ariel la voce narrante, nonché traduttrice italo americana di romanzi decisamente brutti, Marialuisa Ferrari detta Malù archeologa con la passione dei gialli e del buon caffè, Samuel Solinas, un ragazzo sardo nigeriano rappresentante di articoli per gelaterie e Kashiro Kobe raffinato, ma sgrammaticato pianista giapponese e l’immancabile Mycroft, un meraviglioso gatto nero con gli occhi verdi che porta il nome del fratello di Sherlock Holmes.
Tutti insieme per fare nuovamente squadra e vederli indagare sull’omicidio di Emiliano Marchese, un carissimo amico di Malù che si sentirà ancor di più in dovere di risolvere il caso.
Il ragazzo aveva chiesto aiuto proprio a lei perché qualcuno aveva tentato di ucciderlo, inoltre stava facendo luce sulla strana morte della madre, indagine archiviata a suo tempo dagli inquirenti perché venne giudicata come morte naturale, ma non per Emiliano che ha deciso a distanza di tempo di vederci chiaro e dello stesso omicida che con la sua stessa azione va a motivare proprio l’omicidio del giovane.
Giallo avvincente, un’indagine nell’indagine da vita ad un romanzo pieno di storie e vicende che si intrecciano e si susseguono rendendo la storia davvero appetibile.
Il Vomero Hill, un lussuoso albergo napoletano sarà il teatro dove si celano oscuri segreti che hanno ben piantati le loro radici nel passato. Ma non per i quattro investigatori improvvisati che hanno soprattutto in Malù, la loro carta vincente, ma alla fine tutti saranno utili alla causa, attraverso azzeccati travestimenti e situazioni grottesche che sapranno dare quel giusto tocco di leggerezza alla storia, proprio come vuole l’autrice che l’ha contraddistinta al meglio nello sviluppo dei romanzi della serie.
Non c’è regalo migliore da far trovare sotto l’albero di Natale agli amanti del genere e Grand Hotel dell’ottima Serena Venditto sia la scelta più indicata.
Ogni anno mi accingo a fare una personalissima top ten dei libri migliori letti nell’anno, ebbene mi sento di dire che questo romanzo ne farà certamente parte, per il modo in cui è stata costruita la storia con la straordinaria capacità di tenerla perfettamente in equilibrio attraverso uno stile leggero, pulito ed efficace.
Lunga vita ai coinquilini di via atri 36 e al loro prezioso gatto nero!