Trama
Milano, fine settembre. Ai primi freddi dell’autunno, tra le foglie di ginkgo biloba che ingialliscono lungo i viali dell’orto botanico, scompare una donna. Si tratta di Viviana, un’affascinante professoressa di inglese che sparisce insieme a Davide, suo giovane studente. La stampa, i rotocalchi e i programmi televisivi si scagliano subito contro l’ammaliante quarantenne, soprannominandola «il fiore nero di Brera», e gridano allo scandalo. Ma la fuga dei due amanti riguarda da vicino anche le Miss Marple del Giambellino, Libera e la madre Iole, che si mettono sulle tracce della coppia – affiancate, come sempre, dalla Smilza e spronate dal Dog. È uno dei corteggiatori della fioraia milanese, il cuoco Furio, a chiedere il loro intervento, perché teme che Viviana – a cui sembra essere molto legato – sia rimasta vittima di uno stalker. In effetti, le donne scoprono di non essere le uniche a seguire di nascosto la coppia…
Per Libera saranno giornate di frenetici pedinamenti tra Milano, il lago di Como e i colli romani, con il pensiero rivolto a un’altra ricerca – quella di un rapinatore mascherato che potrebbe essere suo padre – e il cuore appesantito da interrogativi che non la fanno dormire: le sue indagini metteranno in crisi il rapporto con Gabriele? Perché prova tanta gelosia per Viviana? E come mai Vittoria, sua figlia, è sempre più sfuggente ed enigmatica?
Recensione a cura di Paola Varalli
Devo dire che Rosa Teruzzi non sbaglia un colpo. Ci confeziona anche stavolta una storia molto godibile che porterà le Miss Marple del Giambellino in giro tra Milano, Colico e i colli romani.
In questo ultimo romanzo, che definirei un giallo gentile (per me un po’ la cifra dell’autrice) uscito per Sonzogno nell’aprile di quest’anno, le donne del casello, curiose come bertucce, si mettono a indagare – è più forte di loro – ingaggiate da Furio, il cuoco corteggiatore della nostra “fioraia del Giambellino” e spronate dal Dog, al secolo Cagnaccio, caporedattore del quotidiano “La Città”.
Con l’aiuto della geniale giornalista detta la Smilza, Jole (la vetero fricchettona) e Libera (sua figlia) avviano la ricerca di una prof scomparsa insieme al suo studente: Viviana, la bella quarantenne tacciata dalla stampa (e dalla opinione pubblica da questa suggestionata) di essere una Vamp che irretisce i ragazzini.
E Gabriele? Il bel commissario, capo di Vittoria, la ruvida figlia di Libera, come la prende? E perché Libera prova gelosia nei confronti della presunta coppia Furio-Viviana? E intanto dove se ne va Vittoria di notte paventando indagini e pedinamenti forse farlocchi?
Tutti questi quesiti ci portano a girare le pagine con la sana apprensione dell’attesa. Confidando in un colpo di scena finale che ci restituisca la pace e rimetta tutto in equilibrio, come per ogni giallo che si rispetti.
E poi c’è l’altra storia, quella sotto traccia, la ricerca di un “gatto con gli stivali” che forse nasconde un importante segreto!
“Non l’aveva mai visto così scosso e al tempo stesso così determinato: conosceva la professoressa solo da poche settimane, ma era già disposto a mettere la mano sul fuoco per lei, contro ogni evidenza. Che potere di persuasione aveva quella donna?”
Grazie alla sua prosa puntuale e garbata, ai guizzi ironici e ai numerosi riferimenti (letterari e non), Rosa Teruzzi ci racconta un’altra super storia. Milano è tra i protagonisti, i navigli, il Circolo Canottieri, ma anche il grande Scerbanenco o ancora Battiato, i cui brani la fioraia canticchia sottovoce, non senza cognizione di causa: La stagione dell’amore viene e va…
I personaggi che girano intorno alla vicenda sono tutti molto ben delineati, vivi, a tutto tondo. Ricordo che durante una presentazione chiesi all’autrice se si era ispirata ad amici e conoscenti nel crearli, tanto sembrano reali. Lei negò! Però a me un pochino il sospetto resta, non che non le creda, ma magari inconsciamente… tutti abbiamo un vissuto che prima o poi salta fuori, a volte nostro malgrado!
In conclusione direi che vale davvero la pena leggere questa ennesima fatica letteraria della brava Teruzzi; a me è piaciuta e spero sarà così anche per voi!
È una lettura adatta ad ogni stagione ma forse in vacanza, quando si cerca relax in un buon libro, sarà ancora più godibile. Dunque, senza indugio, se la cosa ci ispira andiamo in libreria e portiamo “Gli amanti di Brera” in ferie con noi.
Straconsigliato!
Dettagli
- Genere: giallo
- Editore : Sonzogno (28 aprile 2022)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 160 pagine
- ISBN-10 : 8845408280
- ISBN-13 : 978-8845408281