Con “Giuda” lo scrittore israeliano Amos Oz è stato capace di realizzare un romanzo originale riuscendo a dare un’interpretazione positiva al tradimento concepito come rottura degli schemi. Shemuel, il protagonista, trova un impiego a casa di Atalia, una giovane vedova, per assistere il suocero. È appena stato lasciato dalla sua ragazza e ciò ha determinato anche l’interruzione degli studi, proprio nel periodo di stesura della tesi dal titolo “Gesù in prospettiva ebraica”. Ed è proprio attraverso le sue ricerche che abbiamo una rivisitazione della figura di Giuda che viene visto come strumento del Cristo e allo stesso tempo come creatore della sua figura storica. Quest’ultimo, infatti, viene visto nel romanzo come il seguace più assiduo di Gesù, colui per mezzo del quale si è esteso il cristianesimo: senza il suo tradimento la religione cristiana non si sarebbe diffusa. Giuda ha tradito Gesù per dare al mondo la prova che era figlio di Dio, affinché scendesse dalla croce. Nel romanzo abbiamo riferimenti alla storia e al rapporto tra palestinesi e israeliani. Un romanzo originale in cui è ricorrente il tema del tradimento, della solitudine e della politica. Nonostante gli argomenti complessi ho trovato la lettura scorrevole. Il mio desiderio era di andare avanti per scoprire nuove interpretazioni di un personaggio controverso come quello di Giuda. Quello che lo scrittore vuole dirci è che tutti tradiamo e siamo traditi e che il tradimento è strettamente legato all’amore. Un libro notevole che consiglio a tutti gli amanti della letteratura che attraverso le vicende del protagonista diventa simbolo di un percorso di crescita spirituale e intellettuale.
- Collana: Universale economica