Recensione a cura di Dario Brunetti
E’ sempre una gradevole sorpresa ritrovare un autore del calibro di Diego Collaveri, i lettori sono ormai affezionati ai suoi romanzi che vedono protagonista il commissario Botteghi.
Questa volta ci delizia con un’altra avvincente storia poliziesca ambientata come sempre nella sua Livorno e in un periodo storico che ha colpito la città toscana.
E’ il 9 settembre del 2017 e sono le 21”00 di sera quando un tremendo alluvione si abbatte nella regione della Toscana, ma una delle città maggiormente colpite è proprio Livorno, le piogge si intensificheranno fino a tarda sera e a protrarsi per il giorno seguente e smettere alle ore 13”00.
L’alluvione del 2017 ha riguardato l’esondazione di alcuni torrenti e a causa dell’evento sono morte 8 persone e ben 13 feriti.
L’autore si avvale di questo noto fatto di cronaca per dar vita a un nuovo romanzo poliziesco edito La Corte Editore dal titolo Fango.
Un’indagine riservata e poi mica tanto, effettuata da Giacomo Donati, un individuo sicuramente mal visto dalla polizia, un personaggio che vive fotografando e ricattando coppie clandestine, un tipo davvero squallido ma dalle eccellenti doti investigative.
Chaid viene accusato dell’omicidio di una ragazza e sua sorella una prostituta di nome Jamila si affida al buon Donati per scagionare il fratello, il fotografo si rifiuta, ma quando Jamila muore a seguito dell’alluvione del 2017, i sospetti iniziano a farsi largo soprattutto quando proprio Donati non crede alla tragica casualità dell’evento, e allora cosa si nasconde dietro la morte delle due ragazze?
Giacomo Donati si sente in colpa per non aver dato credito e prestato soccorso alla povera Jamila offrendo il suo aiuto e occorre riscattarsi e immergersi in un’indagine che presenterà più di un’insidia, si troverà dietro a qualcosa di molto pericoloso anche per lui, perché dietro a queste morti c’è un disegno preciso e stabilito, un traffico di droga gestito dalla N’drangheta che investe molti paesi e allora una domanda sorge spontanea: ma queste due vittime sono per caso testimoni di qualcosa che le ha viste pagare un prezzo molto alto?
Diego Collaveri consolida le sue doti di abilissimo narratore e romanziere di polizieschi di una qualità che va sempre più contraddistinguendosi, Fango ne è una prova inconfutabile, si avvale di un fatto di cronaca realmente accaduto per costruire una trama ben articolata e strutturata con dovizia che vede protagonista non il solito poliziotto, ma una figura losca che forse in una società alquanto normale sarebbe preso forse con le dovute distanze.
Giacomo Donati non è un personaggio che a primo impatto cattura, infatti già alle prime battute della storia non si fa proprio apprezzare (sarà il modo in cui ha trattato forse Jamila), non è empatico per niente e posso dire che proprio questa peculiarità con lo scorrere delle pagine andrà giocare a suo favore per conquistarsi un briciolo di credibilità perduta, perché alla fine il lettore scoprirà che questo abile fotografo dalla lingua biforcuta la sa davvero lunga !
Ma questa credibilità il Donati come la potrà ottenere, forse grazie ad una delle poche doti per il quale eccelle, la tecnica investigativa ma anche per la grande capacità truffaldina di saper gettare l’esca affinchè i pesci abbocchino. Un tipo forse che molti sottovaluterebbero e invece grazie alla sua furbizia e scaltrezza che riesce a sorprenderti.
Fango è un poliziesco che nasconde una storia sporca, con colpi di scena che si susseguono e che forse prenderanno il sopravvento, ma il protagonista non è solo quel Giacomo Donati che si deve guardare sempre intorno e difendersi da quei pericoli che lo aspettano dietro l’angolo, c’è anche la città di Livorno, colpita e devastata, così traspare quella scrittura potente e tagliente al tempo stesso malinconica per rievocare quei momenti che fanno parte di una tragedia che ha segnato all’improvviso i destini della gente; inoltre vi è un’altra tematica di particolare rilevanza come l’insediamento della N’drangheta nelle regioni del Nord dove vanno sempre più acquisendo un controllo totale del territorio, ma sappiamo bene che i loro affari milionari e il forte potere della corruzione da loro gioco facile pertanto il buon Collaveri è riuscito a miscelare in maniera adeguata questi due elementi per servire al lettore un romanzo di indiscussa qualità e con una realtà drammatica che lascia ferite profonde che non si dimenticano.