Delitto al golf club
Alla vigilia di una gara, presso il Golf Club di Boves, nei pressi di Cuneo, improvvisamente scompare un giocatore. La preoccupazione diventa tragedia quando si ritrova il suo corpo senza vita. È stata una fatalità? Il defunto Felice Gardella, originario di Genova, si era costruito una fortuna con operazioni spregiudicate e aveva l’abitudine di barare, sia sul campo da golf sia al tavolo da poker. Forse aveva superato il limite? Cosa si nasconde nel suo passato, che può spiegare l’accaduto? Quali sono i suoi veri nemici? Tra Cuneo e Genova, tra Boves e Rapallo, il giornalista Armando Dalmasso si trova coinvolto nella ricerca del colpevole, affiancato dall’esplosiva “vichinga” Fiona McQueen.
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Un luogo originale fa da cornice al thriller di Irene Schiavetta.

Un campo da golf che nell’immaginario collettivo è caratterizzato da spazi verdi infiniti, da macchine elettriche che rispettano il religioso silenzio che accompagna questo sport, da camminate in mezzo alla natura con una mazza tra le mani, alla ricerca di una pallina da infilare nella buca…

In questo scenario di pace, di natura che si fonde con l’animo umano, in un laghetto viene trovato il corpo di Felice Gardella.

Presenti sul luogo, quasi per caso, ci sono il giornalista Armando Dalmasso e la sua amica Fiona McQueen che indagano per trovare il colpevole. Più che di ricerche si tratta di dimostrare l’innocenza del compagno di gioco di Felice, Beppe Barbera, il maggiore indiziato.

Una investigazione che scaverà nel passato della vittima, fino ad arrivare a un presente purtroppo di stretta attualità: cosa si è disposti a fare per denaro?

Il filo conduttore del libro è ovviamente l’omicidio, ma per arrivare alla soluzione, vengono toccati altri temi importanti: l’amicizia tra Felice e Beppe, un legame vero o di convenienza? Un ex amore, Brunella, troppo interessata ai soldi o troppo impegnata a prendersi cura della nipote Betty? Dinamiche famigliari che si intrecciano e che portano a delle scoperte non sempre piacevoli.

Una vicenda che si svolge tra Cuneo e il magnifico paesaggio di Rapallo. Mare e montagna si fondono per creare una storia che trascina all’interno di green, hole in one, air shot. Ambientazioni che fanno percepire al lettore l’odore salmastro, il sole e il vento che solo uno scenario descritto con dovizia di particolari può offrire.

Ma trapela anche tanta amarezza. Il rimpianto di non essere riusciti a costruire una famiglia con vincoli forti. La delusione di avere lottato e creduto in qualcosa che, alla luce dei fatti, non esisteva. La frustrazione di comprendere che il potere dei soldi è più forte dei vincoli di sangue.

I personaggi hanno una loro identità descritta con maestria. Dalmasso è un uomo che si trova suo malgrado a condurre le indagini e, per questo motivo, deve risultare determinato. Emerge però anche tutta la sua ingenuità, la solitudine per una situazione sentimentale che non lo soddisfa completamente.

Lei, la vichinga, la bellissima Fiona. All’apparenza spregiudicata, è insoddisfatta della sua vita priva di veri affetti.

Ultima, ma non per importanza, Brunella Tubino. Una donna tratteggiata con cura, delicata, con sentimenti puri. Ma che non esita a mettersi in gioco per sconvolgere tutta la sua esistenza.

Un giallo che, come detto, svela aspetti nascosti dei personaggi legati a Felice, scopre i loro scheletri e mette in evidenza la bontà o meno del loro animo.

Una scrittura incalzante quella di Irene Schiavetta, ma anche tenue. Capace di trattare temi con dolcezza, in modo lieve. Una penna dotata di una forte sensibilità, righe dense di emotività si alternano a pagine di suspense e di colpi di scena. Un giallo per rimanere incollati alle pagine, una lettura che lascia il lettore piacevolmente sorpreso per la densità delle passioni narrate.

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