Recensione a cura di Dario Brunetti
Dopo il sorprendente romanzo Beata Gioventù, Vincenzo Galati firma un’altra divertentissima ed esilarante commedia poliziesca dal titolo Dal letame nascono i fior con protagonista nuovamente la tremenda vecchietta Olga Massone.
Quando il detto recita :” L’anziana aveva 100 anni e ancora imparava qualcosa”, è proprio il caso di pensare ad Olga che grazie al suo amico Togno (Antonio) la introduce nel progetto della realizzazione di un orto comunitario nel centro di Genova assieme a tanti giovani che dovranno trasformare e dar vita ad un appezzamento di terra dove si coltivano fiori e ortaggi colorati.
Ma come può un contesto del genere diventarne il pretesto addirittura per mettere in scena un delitto?
Purtroppo è proprio quel che accade, quando verrà trovato il corpo senza vita del povero Togno.
Per Olga sarà un dovere nei confronti del suo vecchio amico risolvere il caso, chi può avere interesse a uccidere un uomo buono che non faceva del male a nessuno, anzi non faceva altro che aiutare solo il prossimo!
Quel che è una storia nera macchiata da un crimine arriva al lettore con un linguaggio completamente diverso, così Galati riesce ad addolcire i toni, smorzandoli attraverso la leggerezza di una commedia.
Un personaggio azzeccato come Olga che con la sua ironia cancella le brutture e l’avidità dell’essere umano, la citazione parafrasando la canzone Via del Campo del cantautore genovese Fabrizio De Andrè diventa così emblematica: “ Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fior “.
Una citazione che trova la forza nel suo messaggio, così sono gli ultimi ad assumere spesso i simboli della purezza proprio come i fiori, l’autore ci vede giusto e attraverso un giallo godibile punta il dito su una storia fatta di materie prime, gli ortaggi e i fiori, la terra da coltivare e la bontà e la genuinità di un uomo come Togno che qualcuno ha deciso di togliere la vita per sempre, sembrerebbe a prima lettura qualcosa di totalmente inaspettato piazzarci il morto in una situazione di apparente tranquillità, relax e benessere e invece no, soprattutto quando tra i cinque giovani che il buon Togno ha deciso di aiutare si nasconde il fiore del male.
Ma Olga, appassionata di gialli e film d’epoca saprà trovare il bandolo della matassa e trasformandosi nella Miss Marple della regina del giallo Agatha Christie assicurerà al commissario Schiappacasse (costretto a sopportarla), ii colpevole alla giustizia.
Un’altra prova maiuscola dell’autore genovese che offrirà al lettore una storia di misteri e risate, un connubio e una tecnica narrativa di grande pregio risulterà vincente e si confermerà anche in questo secondo romanzo grazie ad una protagonista alla quale non si potrà che affezionarsi facilmente.
Personalmente non vedo l’ora di assaporare una nuova avventura con questa splendida nonnina che vuol ancora imparare e forse ha anche tanto da insegnare. Sono certo di ritrovarla presto in libreria !
Una piccola considerazione, scelta elegante e particolarmente raffinata della Oakmond Publishing di abbinare un vino ad ogni romanzo.
Chapeau !