Genere:
Da lontano sembrano mosche
Il signor Machi è un uomo potente a Buenos Aires, quando si guarda allo specchio vede l’immagine del successo. Padrone di un piccolo impero, colluso in ogni sorta di traffico, Machi procede in modo spregiudicato in tutti gli ambiti. Per intenderci, in Italia sarebbe uno del “mondo di mezzo”. Ma cosa succede se un giorno, alla guida della sua Bmw nera da 200 mila dollari, fora una gomma e scopre nel bagagliaio un cadavere dal volto sfigurato da un colpo di pistola? Chi gli ha voluto giocare un brutto tiro? Sono tanti quelli che lui ha schiacciato e umiliato, e ai suoi occhi sono sempre stati così insignificanti da sembrargli da lontano solo piccole mosche. Così inizia la giornata più difficile dell’indimenticabile signor Machi, un personaggio emblematico e rappresentativo dei nostri giorni, abituato all’impunità del potere, che per la prima volta si ritrova alle prese con una situazione che sembra essergli sfuggita di mano.
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Addetto alle pulizie di giorno, scrittore di notte, sto parlando di Kike Ferrari che conosce Buenos Aires come le sue tasche e ci fa scoprire proprio la capitale argentina descrivendoci al meglio le sue periferie e i suoi vicoli, dove si aggira il protagonista assoluto di questo noir,il signor Machi.

Ma chi è questo strano personaggio che va girando con la sua Bmw?

Il signor Machi rappresenta lo specchio di uno stato come l’Argentina, sicuramente quella del degrado e riesce ad impersonificarlo alla perfezione,un uomo che vuole predominare su tutto,un vanesio, un arrogante che si può permettere serate con prostitute, nonostante sia sposato con Mirta che per lui è solo un peso del quale può farne a meno ed infine c’è il potere, i traffici di quella coca che genera ricchezza e dove la gente che conta si fa i soldi attraverso mezzi illeciti.

Così il signor Machi è l’elemento essenziale di questo noir , tutta ruota intorno a lui, morti compresi proprio come quello che si ritrova nel bagagliaio della sua Bmw, un uomo dal volto sfigurato a causa di un colpo di pistola sparato a bruciapelo.

Il protagonista è chiamato a scoprire l’identità del cadavere trovato nella sua auto, dei suoi giustizieri e possibilmente a sbarazzarsene quanto prima per non finire in qualche grosso guaio.

Da lontano sembrano mosche è un noir che racconta uno spaccato di una società contemporanea, di quell’arrivismo sfrenato dei potenti,di quella depravazione morale purtroppo esistente nell’essere umano che si fa corrompere, figure fondamentali dello stato vittime di un sistema, passando così da elementi di spicco come i politici sino ad arrivare alle forze dell’ordine.

Con una scrittura tagliente ed efficace che bada all’essenziale, Kike Ferrari concentra molto l’attenzione sul suo protagonista e sulla sua scalata al potere,un uomo narciso e molto sicuro di se, di certo non sarà molto simpatico al lettore, perché forse è un personaggio poco originale in una società in cui viviamo, forse un film già visto, ma l’abile racconto dell’autore darà quella credibilità necessaria di cui la storia ne ha fortemente bisogno.

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