Addetto alle pulizie di giorno, scrittore di notte, sto parlando di Kike Ferrari che conosce Buenos Aires come le sue tasche e ci fa scoprire proprio la capitale argentina descrivendoci al meglio le sue periferie e i suoi vicoli, dove si aggira il protagonista assoluto di questo noir,il signor Machi.
Ma chi è questo strano personaggio che va girando con la sua Bmw?
Il signor Machi rappresenta lo specchio di uno stato come l’Argentina, sicuramente quella del degrado e riesce ad impersonificarlo alla perfezione,un uomo che vuole predominare su tutto,un vanesio, un arrogante che si può permettere serate con prostitute, nonostante sia sposato con Mirta che per lui è solo un peso del quale può farne a meno ed infine c’è il potere, i traffici di quella coca che genera ricchezza e dove la gente che conta si fa i soldi attraverso mezzi illeciti.
Così il signor Machi è l’elemento essenziale di questo noir , tutta ruota intorno a lui, morti compresi proprio come quello che si ritrova nel bagagliaio della sua Bmw, un uomo dal volto sfigurato a causa di un colpo di pistola sparato a bruciapelo.
Il protagonista è chiamato a scoprire l’identità del cadavere trovato nella sua auto, dei suoi giustizieri e possibilmente a sbarazzarsene quanto prima per non finire in qualche grosso guaio.
Da lontano sembrano mosche è un noir che racconta uno spaccato di una società contemporanea, di quell’arrivismo sfrenato dei potenti,di quella depravazione morale purtroppo esistente nell’essere umano che si fa corrompere, figure fondamentali dello stato vittime di un sistema, passando così da elementi di spicco come i politici sino ad arrivare alle forze dell’ordine.
Con una scrittura tagliente ed efficace che bada all’essenziale, Kike Ferrari concentra molto l’attenzione sul suo protagonista e sulla sua scalata al potere,un uomo narciso e molto sicuro di se, di certo non sarà molto simpatico al lettore, perché forse è un personaggio poco originale in una società in cui viviamo, forse un film già visto, ma l’abile racconto dell’autore darà quella credibilità necessaria di cui la storia ne ha fortemente bisogno.