Concerto di morte
Il magistrato Elena Macchi si trova alle prese con un nuovo caso che vede coinvolto il personaggio di un famoso pianista, Aldo Marini, la cui ex moglie viene trovata assassinata nel garage della propria abitazione a Comerio. Quello di Fabiola Zucchi, ex signora Marini, donna in carriera, non sarà l’unico omicidio di questa intricata indagine. La storia si svolge tra Marzio, una tranquilla cittadina in provincia di Varese, e le zone limitrofe, durante un freddo e nevoso inverno. Si ritrovano alcuni personaggi già presenti nel precedente volume: il commissario Auteri, l’ex commissario Torrisi e lo spasimante dell’algido P.M, Lorenzo Chiari. Ricca di colpi di scena, la storia non manca di momenti di intenso sentimentalismo e di emotività che non lasceranno indifferente il lettore. Qui si incontra una Elena Macchi più matura e riflessiva, preda di tormenti interiori legati alla sfera affettiva, una donna autentica, che svela anche il lato debole di sé, non più solo il magistrato tutto d’un pezzo, integerrimo e distaccato come nella sua prima apparizione. Non per questo verrà meno il lato ruvido del suo carattere col quale il P.M. d’acciaio darà ancora del filo da torcere ai suoi collaboratori. Un noir torbido dove passione, sesso e follia si mescolano in un fitto intreccio di relazioni pericolose che terranno il lettore con il fiato sospeso fino alla fine
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Recensione a cura di Alessandra Rinaldi

“Bellissimo!”Questa è stata la prima parola che ho pronunciato quando ho letto la parola “fine”.

Mi sono separata a malincuore da personaggi che riescono a rapirci. Non conoscevo Laura Veroni e non avevo idea che questo fosse il terzo libro di una serie dedicata al pubblico magistrato Elena Macchi, donna all’apparenza fredda e sicura di sé.

Un giallo ambientato tra Varese e Marzio. Una serie di omicidi in apparenza slegati l’uno all’altro. Chi può volere la morte di queste persone? Perché vengono uccise in maniera così bizzarra?

Un puzzle, un mosaico da ricostruire con tasselli che portano alla luce vicende scomode, dove non esiste etica e tutto è riconducibile alla solitudine.

Le descrizioni dei luoghi sono dettagliate: sono rimasta affascinata dal piccolo paese di Marzio, raccontato mentre scende la neve. Il lettore si trova immerso in questa atmosfera fiabesca a tal punto da percepire il freddo e il ghiaccio che caratterizzano la stagione invernale.

I personaggi sono dipinti al meglio, ognuno di loro, all’apparenza freddo e senza sentimenti, nasconde debolezze e fragilità appena accennate, ma evidenti in tutto il romanzo.

Amore, passione e morte: chi meglio di questo giallo racchiude il significato recondito di queste parole?

Amore: per i genitori, per la famiglia, per il proprio lavoro, per la musica.

Passione: per il proprio compagno, per la missione alla quale si è chiamati a compiere, per qualcuno che, all’improvviso, si accorge di noi e ci consente di dare una sferzata a una vita monotona.

E morte: fisica certo, ma anche come liberazione delle proprie pene e dei propri dolori.

Un misto di suspense, sensualità e intreccio che tengono incollati alle pagine.

Struggente il finale dove Elena riesce a far emergere tutta la fragilità che cerca di tenere sotto controllo, nonostante tenti di affiorare di continuo.

Un viaggio attraverso la nostra parte più intima, quella che proteggiamo con atteggiamenti a volte troppo sfrontati, quella parte più nascosta che troviamo dentro ognuno di noi e che, quando meno ce lo aspettiamo, prende il sopravvento rendendoci vulnerabili.

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