Ci sono dei libri in cui più storie decorrono parallele tra loro, senza punti di unione tra loro. Si va avanti, sicuri che qualcosa accadrà per trovare un senso, ad esempio, ad una indagine poliziesca con una seduta di psicoanalisi. Commesse di Treviso, pubblicato da Marcos y Marcos, scritto a quattro mani dai fratelli Ervas potrebbe essere un esempio.
Un giallo classico, tutto improntato (almeno all’apparenza) attorno alla figura del protagonista, l’ispettore Stucky. La coppia formata da Luisa Carnielli Ervas e da Fulvio Ervas, ci racconta una storia ambientata a Treviso, in cui si passa dalle indagini su un presunto maniaco di commesse, alle vicissitudini di una famiglia alle prese con la sua discarica di rifiuti, passando, come vuole la tradizione, attraverso il più efferato dei crimini, l’omicidio. Sullo sfondo, una città in preda al vortice dei consumi natalizi, che riescono quasi a coprire persino il delitto di una commessa dalla pelle scura, Jolanda Schepis.
I personaggi del libro, li puoi incontrare per strada, tanto efficace è la loro caratterizzazione anche con poche righe semplici di descrizione. Su tutti spicca la caratterizzazione del personaggio principale, la sua personalità e la sua capacità investigativa. Non mancano ironia, situazioni grottesche e paradossali a completare un giallo di pregevole fattura. La bella notizia, è che siamo solo all’inizio…
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