Sono un fan di Simi, per me una delle migliori penne noir contemporanee. Lo seguo da tempo, anche – non lo nascondo – per migliorare la mia scrittura da thrillerista in erba.
Pensavo fosse improbabile, per non dire impossibile, che riuscisse ancora a sorprendermi, ad alzare l’asticella a livelli siderali.
Quest’ultimo romanzo, invece, è il suo masterpiece. Un condensato di originalità, capacità narrativa, tecnica ed empatia.
Riesce a portarti in lunghe digressioni che paiono allontanarsi dal focus della vicenda per poi ricollegare tutto in una straordinaria epiphany che consente di comprendere ed apprezzare le deviazioni dal corso principale.
Un romanzo perfetto, trame incrociate, personaggi passati ai raggi X, mille tasselli forniti ai al lettore perché sappia, sotto l’abile e discreta regia dell’autore, comporre il mosaico finale.
Temi quanto mai attuali, vivi e reali, che rispettano la rigida regola dello scrivere, che ciò che dici non sia vero ma verosimile.
Un storia che travalica il confine di una famiglia per estendersi alle altre e a tutta la società in cui viviamo, con una fotografia tanto asettica quanto precisa.
Un vero benchmark per gli amanti del noir, anche se per Giampaolo Simi la definizione risulterebbe riduttiva.
Buona lettura!