Dopo “ Città in fiamme “ e “ Città di sogni “ ecco ” Città in rovine “.l’ultimo in ordine di tempo di una interessantissima trilogia. Ma forse, stando a quanto dichiarato, in più occasioni, da Winslow, l’ultimo in senso assoluto. Winslow ha preso atto che il suo agire debba trasferirsi dallo scrivere all’impegno politico per contribuire ad evitare la probabile nuova vittoria di Trump. Detto questo non ci rimane che prendere in considerazione quanto emerge da queste 452 pagine. Questo romanzo prende forme attorno alla figura di Danny Ryan, ex operaio portuale, con un padre fuori di testa, divenuto un rispettato uomo d’affari, che si fa valere all’interno del gran gioco di potere che si svolge a Las Vegas, altro che New York; refrattario ai party per gli obblighi che impongono; a cui piace pranzare insieme ai suoi concorrenti, come forma di superiorità e che deve fare i conti con un’indagine federale, sul gioco d’azzardo,che lo insegue, che si fa sentire, il famoso “ fiato sul collo “, perché il gioco d’azzardo dopo la fine del proibizionismo è divenuto il centro del profitto portando grandi quantità di denaro alla mafia, una vera e propria mangiatoia. Un’indagine federale che prende la forma di commissione di studio sull’impatto del gioco d’azzardo, con un procuratore capo che va giù alla grande, , una donna che porta avanti solo processi che possono essere vinti, una ex suora. Danny che non è inseguito solo dai federali, ma anche dalla mafia: perché Danny vuol contare su se stesso e non dipendere da altri, un malavitoso “ pulito “. Gioco d’azzardo che diviene parte essenziale nella spartizione, nel controllo delle operazioni di gestione ed acquisizione degli alberghi. Ma quanto scritto da Winslow in questo romanzo ha un altro personaggio sul quale costruire il tutto. Quindi due personaggi che si contrappongono a beneficio dei propri interessi, con due visioni opposte. Due rivali che insieme coprono il mercato e che si immergono in pericolosi giochi di borsa con un finale che si può rivelare solo in un modo semplice: leggere “ Città in rovine “. Bello davvero e grazie a Winslow anche per questo romanzo, che dire: personalmente spero che, nel momento in cui Winslow riterrà di aver dato il suo positivo contributo nel campo della politica, riprenda in mano la penna, o altro che sia, e ci dia la possibilità di leggere di nuovo di avere a che fare con la sua capacità di tenere i lettori attaccati al libro sotto i propri occhi, convinti che riuscirà bene nel compito che si è dato. Uno scrittore prestato alla politica, e se vogliamo prendere in prestito quanto accade nel mondo commerciale/calcistico, un prestito è a termine, alla fine del prestito si torna a casa.

Noir

Dopo la tempesta sembra arrivare un po’ di quiete, in teoria dovrebbe essere così, ma non per Mariani che viene chiamato in causa dal Questore