Recensione a cura di Dario Brunetti
Arrivato finalista alla terza edizione del Premio Letterario RTL 102.5, Chi ha ucciso il Pret de Ratanà è il terzo romanzo di Franco Busato edito Mursia che vede protagonista il suo bizzarro personaggio Solo Molina.
I lettori hanno già avuto modo di apprezzarlo nel romanzo d’esordio Delitto a Villa Arconati e nel successivo Balfolk killer usciti entrambi con la casa editrice Eclissi.
Un protagonista abituato a stare dietro le quinte ma che sa intervenire nel momento opportuno anche perché la sua compagna di vita, la commissaria Delia De Santis è pronta a redarguirlo.
Infatti insieme ai suoi stretti collaboratori, il medico legale Vetrino e l’ispettore Pascal è chiamata a risolvere più di un caso: un uomo misterioso denominato “ Il Pret de Ratanà” freddato a colpi di pistola in una chiesa sconsacrata e una tranquilla passeggiata al parco di una madre che si trasforma in un incubo, perché il suo bimbo scompare nel nulla e il cadavere mummificato di uomo trovato in un forno.
Casi insoliti e apparentemente slegati tra di loro ambientati in una torrida estate a Milano che sconvolgono la quiete del Parco delle Cave di Baggio e della Cacina Linterno.
Romanzo giallo dalla trama complessa e strutturalmente molto articolata ma del tutto appetibile, la curiosità del lettore viene ben stuzzicata, ed è sempre più solleticata la voglia di conoscere cosa si nasconde dietro ai tanti misteri fino ad arrivare alle battute finali dall’esito più che sorprendente e al tempo stesso inaspettato.
Le doti narrative di Busato le avevamo intraviste già nelle due storie precedenti, in Chi ha ucciso il Pret de Ratanà ne abbiamo la conferma, la sua abilità sta nel mischiare in continuazione le carte affinchè gli esiti diventano sempre più irraggiungibili, la soluzione sembra così alla portata dei protagonisti ma alla fine risulta sfuggente, dove le ipotesi diventano congetture e il caso è solo nelle mani di Molina, bastano le sue intuizioni per dare una definitiva schiarita alle idee dei suoi compagni di indagini.
Ci si affeziona particolarmente a Solo Molina per la sua sottile ironia, il suo essere anticonformista e sempre fuori dagli schemi, sembra andare contro corrente ma sa essere efficace quando serve e la sua compagna non potrà che ringraziarlo per esser stato ancora una volta decisivo alle sorti delle indagini.
Questo personaggio dalla pregevole e raffinata penna di Busato intriga parecchio il lettore e penso che il prossimo appuntamento per un’altra avvincente indagine non tarderà ad arrivare, intanto godiamoci questo terzo romanzo che non deluderà di certo le aspettative degli appassionati del giallo made in Italy, con dei richiami a quello classico, particolare che difficilmente sfuggirà agli amanti del genere.
Buona lettura !