Bufali in marcia al mattatoio – Di Ahmel Echevarría
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Bufali in marcia al mattatoio – Di Ahmel Echevarría

Trama

Un gioco di specchi, di brevi testi apparentemente autonomi che via via si uniscono fino a formare un corpo unico, “Bufali in marcia al mattatoio” è un piccolo universo testuale in cui il lettore vede, tocca, annusa, sente e accompagna l’ex soldato Ismael nel racconto di una vita da ricostruire, vissuta ai margini della società. Una storia ruvida, di conflitti personali, di sesso e d’amore, di morte e solitudine. Una storia di prostitute, disoccupati, trafficanti, veterani di guerra, operai, meccanici, barman. Nessuno di loro accetta il ruolo di perdente: si riuniscono, ruminano, lottano, scalciano, sgomitano, amano, per poi arrivare inesorabilmente, dopo la marcia, al mattatoio, dove una sola opzione è possibile. «È vero, sono stato un soldato, ma ho un piano: escogitare un piano». Riuscirà Ismael con il suo piano a sfuggire all’inevitabile fine?

Recensione a cura di Marika Campeti

Leggere Bufali in marcia al mattatoio è come immergersi in un film realistico e fare un’esperienza sensoriale attiva, di suoni, odori (forti e a volte nauseanti) gesti quotidiani visti come dall’occhio della cinepresa, corpi intrecciati in scene di sesso senza nomi.

Questo breve romanzo è stato portato in Italia dal traduttore Alessandro Oricchio, che negli ultimi anni si è dedicato a scoprire autori cubani.

Bufali in marcia al mattatoio ha un ritmo circolare, Ismael inizia il suo cammino tra le pagine come veterano di guerra, e poi cammina in circolo, in mezzo a locali malfamati, prostitute, personaggi senza entusiasmo né bagliori di speranza, e in questo circolo chiude con una magistrale scena che descrive la guerra e il suo orrore. La storia, in sé per sé non esiste. Ci si aspetta di trovare una trama, un intreccio, un colpo di scena, ma non c’è, non ci può stare, perché nessuno in Bufali ha una storia da raccontare, nessuno è storia, è solo uno scarto, uno sputo sul pavimento, una bottiglia di alcool vuota gettata a terra. Questo vuoto di vita è colmato da una scrittura realista e dura, che ricalca ogni istante la ripetitività di un’esistenza che non esiste ormai più, pur reggendosi ancora in piedi. Ismael si lava le mani nel lavandino, lo fa più volte, lentamente, rimarcando gesti meccanici della sua vita quotidiana, fa sesso con donne senza volto, che possono morire in una strada senza che nessuno riesca a piangere per loro. Ismael è un antieroe, un veterano di guerra che non appare né eroico né vincitore, annaspa per ritrovare il suo ruolo che non c’è più, in una società che ormai non è più sua.

Ho letto questo piccolo romanzo in un pomeriggio seduta davanti al fuoco del caminetto, l’ho apprezzato davvero tanto, per il modo in cui è scritto, per le parole usate, lo stile narrativo, il realismo delle immagini e del linguaggio. Consigliato a chi ama leggere ogni tanto qualcosa di diverso dal solito.

 

Dettagli

  • Genere: Narrativa contemporanea
  • Copertina flessibile: 228 pagine
  • Editore: Edizioni Efesto (28 novembre 2018)
  • Collana: Parerga
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10 : 8833810518
  • ISBN-13: 978-8833810515
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