Anni Novanta. Estate. Un non precisato paese nel triangolo compreso tra la provincia di Bari, Brindisi e Taranto. Una provincia in cui le alternative lavorative sono al di sotto dello zero e dove la microcriminalitá cerca di farsi notare aspirando all’affiliazione alla Sacra Corona. In questo contesto si muovono i protagonisti di Brucia l’aria di Omar di Monopoli. Innanzitutto Rocco e Gaetano, 2 fratelli marchiati prima dalla corruzione del padre, poi dalla condanna per omicidio di Rocco. Proprio quest’ultimo riuscirà a evitare la recidiva lavorando in una ditta di distribuzione dell’acqua. Al contrario Gaetano, suo fratello minorenne, è invece attratto dal crimine come veicolo per guadagni rapidi. A loro si affiancano altre figure come quella di un aspirante boss, che cercherà con ogni mezzo di affrancarsi e quelle positive di donne come Nunzia e la Vedova che sembrano quasi le voci sapienti o della coscienza di questa realtà. L’autore da sempre affronta le problematiche legate alla Puglia e lo fa con un occhio attento e aderente alla realtá. Non a caso spesso nei suoi libri sono presenti eventi realmente accaduti e che purtroppo cadono nel dimenticatoio. La bravura di Di Monopoli é evidente sia nell’uso del linguaggio ricercatamente dialettale, che nel coinvolgimento corale delle voci di strada, escamotage inserito con capitoli in corsivo che danno davvero la sensazione di trovarsi “in mezzo alla gente” per ascoltare la loro voce. L’autore é stato capace di condensare in appena 200 pagine, un universo di temi che vanno dalla lealtà al tradimento, dal senso del dovere alla totale irresponsabilità, dall’amore verso la famiglia al disinteresse verso la vita. Davvero delle belle pagine cui dedicare attenzione.
Trama Lorenzo è il direttore di un’agenzia di banca. Una di quelle banche talmente tanto potenti da non poter fallire. Sulle sue spalle il peso