La cuoca Katharina Schweitzer è protagonista di una serie di gialli scritti da Brigitte Glaser editi da Emons, nella collana Gialli tedeschi. Siamo all’ottavo caso, i libri sono auto-conclusivi ma le vicende personali di Katharina trovano spazio in tutti i romanzi fino ad ora pubblicati.
La scrittura di Brigitte Glaser è leggera e i suoi romanzi rientrano a pieno titolo nei cosy-crime. Non ci sono scene particolarmente cruente, troppi tecnicismi, la scrittura è gradevole e la lettura scorre veloce. Katharina, la cuoca protagonista del romanzo, è una persona aperta, per lavoro ha girato il mondo e ad un certo punto ha aperto il suo ristorante, il Giglio Bianco, in un quartiere multietnico di Colonia. Ha come apprendista una ragazza curda, Arin, vivace, a tratti aggressiva, molto promettente come cuoca. Come nei romanzi precedenti, Katharina si troverà a indagare su un omicidio che, in questo caso, la vede testimone diretta. A questa indagine, tesa a scagionare la sua apprendista, con molte difficoltà, si aggiunge il ritrovamento di un cadavere murato in una colonna della casa di riposo vicina al ristorante. Questa seconda vicenda toccherà Katharina più da vicino di quanto possa sembrare inizialmente. Metteteci poi che la protagonista è vicina al suo quarantesimo compleanno, senza alcuna voglia di festeggiarlo, è da poco finita una storia d’amore, il battesimo della nipote porta ai soliti scontri con, questa volta solo telefonici, con la madre, ne verrà fuori un giallo a tratti frizzante.
Come negli altri romanzi della serie alla fine del libro ci sono alcune ricette, volendo, replicabili.