Trama
“… non si poteva neppure escludere che sul suo taccuino fossero scritti altri nomi, e questo sospetto ormai aleggiava minaccioso sulla pianura, tra le prime nebbie autunnali, nelle case e nei bar dei paesi, creando quel clima di affascinante terrore che caratterizza ogni giallo che si rispetti. Ma qui non si trattava di un romanzo, un film o una fiction TV”. Mentre Sambuco attraversa un momento molto particolare della sua vita, segnato da un nuovo lutto, una donna viene assassinata in una cascina: di lei qualcuno dice che era una prostituta, altri persino una strega. Gli abitanti dei paesi che circondano il casolare dove è avvenuto il delitto, sono curiosi e preoccupati. In giro non si parla d’altro. Chi può essere l’assassino che ha infierito sul suo corpo fino a renderla irriconoscibile? Perché tanto accanimento? Quali segreti nascondeva questa donna sensuale e, soprattutto, con chi li condivideva, tra le risaie della pianura ormai pronte per il taglio? Il primo tra i sospettati è un ragazzo di colore, Otis, che vive alla cascina della Lupa con Felicino Gatti, il vecchio amico di Sambuco: il giorno precedente il delitto era stato visto in compagnia della vittima. Convinto della sua innocenza, Felicino Gatti, chiede al detective di indagare. Nel frattempo, ecco un altro caso per Sambuco & Dell’Oro: un ragazzo di Ferrara si presenta nell’Agenzia di Borgo Ticino e denuncia la scomparsa di sua madre che, secondo una lettera anonima, si trova proprio a Pavia. Intanto, all’insaputa di tutti, un assassino, o un angelo vendicatore, qualcuno che conosce molti segreti e coltiva un ideale di purezza e verità prepara la sua vendetta.
Recensione a cura di Giampaolo Pierno
“Lascia che dalla terra sgorghi acqua fresca. Lei sta sorridendo tra le fronde degli alberi” è l’inizio di una poesia che dà essenza e titolo a questo romanzo con l’anima di un blues che sfiora lieve con le sue note l’acqua piatta delle risaie. Alessandro Reali ci regala l’ultima opera e ci coinvolge con una nuova indagine dell’agenzia investigativa Sambuco&Dell’Oro.
Un romanzo che è riduttivo definire solo un noir, ma che ha i crismi di un viaggio che, attraverso lo scritto, percorriamo, addentrandoci nei meandri tortuosi dell’animo umano e della psiche dei personaggi che fanno parte della storia. Reali, con questo romanzo, eleva la capacità coinvolgente, maturata nel suo lungo percorso artistico e il lettore diviene spettatore di parole che l’autore, grazie agli incisivi tratti descrittivi, rende immagine, trascinandoci in una realtà scandita dal blues delle risaie le cui note che “calano addosso come pioggia tiepida”. Quanta vita e quanta morte ruota attorno alla cascina della Pernice, là dove la stortura dell’anima riempie l’aria con il suo olezzo di avidità, odio e violenza. Nella vastità brumosa dei campi, albergano spiriti e caratteri diversi. La solitudine di qualcuno, spolverata appena da lievi barlumi di vita in dissolvenza, si unisce al sangue. La poesia e la scrittura all’orrore di delitti efferati. E’ un lampo la luce d’amore che s’apre a rischiarare un orizzonte avvolto dalle tenebre. Il dolce istante che vive nella brevità la sua pienezza, viene spazzato via dalla spietatezza dell’interesse privo di ogni freno morale e riporta il buio ove stava germogliando la vita. Chi è il colpevole e chi la vittima o le vittime? In questo romanzo i ruoli sembrano girare al contrario, in tragica contorsione. Alla coscienza e alla riflessione di chi leggerà, l’autore lascia libertà di giudicare ciò che è bene e ciò che è male. In questi luoghi familiari e amati, tra la città e la pianura che sfuma nella nebbia, Reali ambienta questa storia, come nella maggior parte dei suoi romanzi. Tra queste risaie che allagano il verde vi è chi apre la sua sensibilità ad “ascoltare rumori spenti”. I soffusi rumori della natura può sentirli solo chi nutre l’anima di sentimenti puri. Non li può avvertirli chi vive nella turpitudine dell’avidità e della dissolutezza. L’orrore del delitto, anche il più efferato, redime chi lo compie se assume i contorni, non di vendetta, ma di atto di giustizia. Chi ha spento la luce e con essa l’amore, ha tolto speranza e senso alla vita, divenendo il vero colpevole, per cui non esiste perdono o redenzione. Reali tratteggia la storia, di cui ci rende partecipi, con rara sensibilità, emozionando e avvincendo con questo blues che risuona nelle risaie e nella nostra anima. Un romanzo da non perdere e da vivere intensamente e con emozione fino all’ultima pagina.
Dettagli
- Editore : Frilli (23 novembre 2020)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 208 pagine