Un attento conoscitore del panorama malavitoso che si produce nella città di Milano avrebbe potuto fermarsi nel trattare quel fenomeno ai libri già scritti e con successo. Mi riferisco a Paolo Roversi ed ai suoi “ L’uomo della pianura “; “Milano Criminale “; “ Solo il tempo di morire “. La metropoli lombarda e gli avvenimenti legati al controllo del territorio: banche da rapinare; furgoni portavalori da assaltare; sparatorie; soldi; bella vita. Quel mondo si è pressoché esaurito, ma ciò che non si è esaurito è il crimine che muta ma non si ferma. Roversi sta al passo dei tempi, oggi non è più il tempo delle “ batterie “; oggi l’evolversi dei tempi mette Roversi a doversi confrontare con sistemi di sicurezza;sportelli bancomat sparsi nel mondo come terra di conquista, il tutto con la profiler Gaia Virgili già incontrata in precedenza. Chi non riesce ad adeguarsi ai tempi che cambiano è il commissario Dominic Lamarque ancora affezionato alla radio e refrattario al cellulare; con la sua calma fondamentale per qualsiasi indagine e, come lo descrive il fascicolo che lo riguarda, uno che non molla mai. Oggi abbiamo a che fare con EUROPOL; con L’Unità di Analisi Crimine Violento; con software, trojan, backdoor, con il riconoscimento facciale. Eppure del vecchio modo di investigare resta qualcosa: individuare l’anello debole che permetta di aprire una breccia tra strani prelievi e misteriosi omicidi. Da un rapimento si dipana qualcosa di diverso: un’operazione globale; la rapina del secolo che fu compiuta nel 2013; la prima rapina globale. Questo “ Black money “ può ritenersi sicuramente una sorta di manuale per chi si vuol avvicinare al mondo dell’informatica.
Recensione a cura di Eleonora Centonze Houdini, famoso illusionista di fama mondiale, è custode di un grande segreto ereditato da suo padre. E’ un segreto