Battuta di caccia – Jussi Adler-Olsen (The Absent One: A Department Q Novel)
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Battuta di cacciaTrama : Un gruppo di persone influenti, la cui maggiore aspirazione è vivere al limite. Gente esperta, che ha lasciato un’impronta sul paese e pensa più in grande degli individui comuni. Un collegio esclusivo li ha uniti in gioventù, hanno fatto di Arancia meccanica il loro film culto, e dopo vent’anni la passione per la caccia li tiene ancora insieme. Sono potenti e sono ricchi, divorati dall’eccitante inquietudine della sfida, ma nonostante le carriere impeccabili, sui loro anni di scuola circolano storie sconvolgenti, sospetti di violenze mai denunciate, perfino del tragico omicidio di due studenti, fratello e sorella, i cui corpi martoriati furono ritrovati in una casa di vacanza non lontano dal collegio. Quando l’incartamento del caso ormai archiviato finisce misteriosamente sulla sua scrivania alla Sezione Q, Cari Morck si rende conto che tra quelle pagine c’è qualcosa di molto sbagliato e, con l’aiuto del suo assistente siriano Assad, decide di riaprire le indagini. Le tracce portano ai vertici della società, ad agenti di borsa e chirurghi estetici che regnano sulla debolezza della gente. Ma puntano anche al mondo opposto, quello degli emarginati e dei disperati, dove una senza tetto granitica ha deciso che chi ha abusato di lei, mortificandola, pagherà per le proprie azioni. Un’indagine che attraversa l’intera gerarchia sociale, e che rivela che troppo spesso il male nasce da diffidenza e assenza di empatia, e che freddezza e mancanza d’amore possono avere esiti mostruosi.

Recensione : Indovinate un po’? Anche la Danimarca ha uno Stieg Larsson! E’ incredibile come, da qualche anno a questa parte, se la tua cittadinanza è più al nord della Germania, non sei inglese e hai scritto unthriller, l’unico termina di paragone esistente è il defunto autore svedese.

La premessa introduttiva serve solo per dire che Jussi Adler-Olsen è un autore di libri scritti molto bene, coinvolgenti, ben orchestrati nell’organizzazione delle indagini, nella veridicità della storia, che vi farà innamorare dei suoi protagonisti, ma soprattutto che non ha nulla a che vedere con le storie e i personaggi del il compianto Stieg. Questo è un complimento.

Carl Morck, il capo della sezione Q, è un personaggio da cui effettivamente si fa fatica a prendere le distanze. E’ un duro, è deciso, diretto, sa quello che vuole e come ottenerlo. Coadiuvato poi da Assad e via via da nuovi elementi che impreziosiscono la sua Sezione Q, viene coinvolto, in questo secondo capitolo, in un’indagine complessa, controversa, alla cui base ci sono i sentimenti che governano la natura umana.

Il libro affascina e conquista, ti costringe a leggerlo perché non esiste un punto in cui possa essere abbandonato senza che una forza interiore non insorga dall’interno e ti spinga a riprenderlo in mano e a leggere un altro ultimo capitolo, anche se è tardi e domani si lavora.

Unica critica che mi permetto di fare è che entrambi i libri sono costruiti con indagini simili, in cui bisogna andare a cercare nel passato gli elementi per spiegare il presente; è una strategia narrativa anche questa (e d’altronde la sezione Q si occupa di casi irrisolti, quindi bisogna per forza tornare indietro). Tuttavia, in entrambi i casi ho avuto la sensazione di leggere due storie parallele, una avvenuta nel passato con effetti nel presente. Spero vivamente che l’autore possa cambiare alcuni elementi della struttura narrativa dei suoi libri per renderli ancora più avvincenti.

I mezzi non mancano!

Votazione : 4/5

Dettagli :

  • Brossura: 495 pagine
  • Editore: Marsilio (20 giugno 2012)
  • Collana: Farfalle
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8831712276
  • ISBN-13: 978-8831712279

Book description :

Guess what? Denmark has also a Stieg Larsson! It’s amazing how, for some years now, if your citizenship is more to the north of Germany and you’re not an English writer, the only existing term of comparison is the late Swedish author.

This introduction is only to say that Jussi Adler-Olsen is an author of books very well written, engaging, with a twisting plot and with a story that will make you fall in love with its characters. Above all, his books  has nothing to do with the stories and characters of the late Stieg.

This is a compliment.

The protagonist, Carl Mørck, is a deputy detective, the head of department Q. A character from which indeed it is hard to keep distance. He is a thought guy, determinate, direct, who talks back to his bosses and does pretty much what he wants to do just because he knows what he wants and how to get it. Assisted by Assad and then, gradually, by new employee that will enhance its Department Q, he is involved, in this second chapter of the series, in a complex and controversial investigation. Reasons behind the mystery are the feelings that govern human nature.

The book fascinates and conquers, forcing you to read it, because there is no page, no end of chapter where it can be abandoned. An inner strength will arise from within and will pushes you to take the book back in your hand and read another “last” chapter, even if it’s late and tomorrow you have to work.

Only criticism I would make is that both books are constructed with a similar plot, in which you have to dig in the past to try to solve the case. It is a narrative strategy (indeed the Department Q deals with unsolved cases) but it seems to me to read two parallel story, one happened in the past, one dependent in the present. I sincerely hope that the author can change something in the narrative structure of his books to make them even more compelling.

The abilities are not lacking!

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