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Alzati e corri, direttora – Silvia Volpi
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Recensione a cura di Manuela Fontenova

La sede del giornale che dirige Elsa Guidi, La Piazza, è un po’ come il suo direttore: elegante e raffinata, con una vista mozzafiato sulla città di Pisa ma non troppo distante dal mare, dove la bella Direttora abbandona il tacco 10 per una scarpa da running per una corsa al sapore di salsedine.
Elsa ha 47 anni e da poco occupa il vertice del famoso quotidiano pisano: la lunga gavetta l’ha resa un’abile cronista, la notizia la fiuta ancor prima che le arrivi, i suoi sensi sono sempre all’erta e tengono sulle spine tutto lo staff. Cinica quanto basta in ufficio, cerca di destreggiarsi tra figli adolescenti e marito in carriera, non è facile ma il lavoro come la corsa sono due elementi inscindibili dalla sua persona.
Quando un uomo precipita da un palazzo in pieno centro sotto lo sguardo attonito dei turisti, la Guidi sguinzaglia il suo miglior cronista: “Il Moro”, all’anagrafe Tommaso Morotti, giovane e promettente giornalista livornese irrimediabilmente attratto dal fascino e dal potere del capo. Un suicidio, o almeno così sembra, è sempre un argomento spinoso da trattare, si rischia di sbagliare le parole, di usarne troppe e/o troppe poche: cosa scrivere, dov’è la notizia? Ma se non si trattasse di suicidio? Allora la redazione dovrebbe trovare un indizio, da quello risalire a un nome, poi a un indirizzo, poi Il Moro verrebbe lanciato per la città alla ricerca dello scoop che occuperebbe la prima pagina del giornale. Ma al di là del colpaccio tirato alle testate rivali, la Direttora vuole la verità.

“Credo di non di non sapere fare altro che mettere il naso nelle storie della gente e sento di star bene quando cammino dal punto in cui qualcuno uccide a quando quel qualcuno corrisponde a un nome e cognome, a una persona”.

Un esordio che si tinge di giallo per Silvia Volpi, che sceglie di far sbrogliare la matassa ai suoi protagonisti, non due poliziotti ma due giornalisti. Starete pensando che di storie così ce ne sono parecchie in giro, ma la differenza la fanno proprio il capo e la sua punta di diamante. Elsa che fa girare la testa al povero Moro, inebriato dal suo profumo, beccato a guardarle nella scollatura della camicetta fantasticando di saltare dall’altra parte della scrivania… e lei che, suvvia diciamocelo, il fascino di Tommaso lo nota ma senza sbalzi di temperatura anomali.
Un livornese e una pisana, un miscuglio di dialetti e modi di dire, simpatiche battute e licenze lessicali costellano una narrazione immediata, semplice e spassosa. Impossibile non leggere imitando la cadenza tipica del luogo.
Mi sono divertita molto con questo romanzo che, suppongo, il primo di una nuova e divertente serie, con la Guidi intenta a far funzionare il suo giornale, Morotti e la redazione scattanti agli ordini della Direttora.
Mi piace sempre leggere le note e i ringraziamenti finali e scoprire come nasce Elsa è stata una piacevole sorpresa: quando un personaggio prende vita nella quotidianità dell’autore con tale forza, non potrà che fare un’entrata dirompente nella vita di quanti sceglieranno di leggere la sua storia.

Trama

“La giornata della direttora comincia presto, d’inverno che è ancora buio e d’estate con l’alba spuntata da poco.”. Elsa Guidi, quarantasette anni, un marito affettuoso ma distratto, due figli adolescenti che la fanno disperare quanto basta, tutte le mattine si alza e corre: il modo migliore per iniziare la giornata è infilarsi le scarpe da running quando ancora tutti dormono e avviarsi nel quartiere lungo le vie silenziose di Pisa. In realtà, questo momento tutto per sé è una scusa per annusare l’aria in città prima di tutti. Da un paio d’anni Elsa è a capo della “Piazza”, il quotidiano con sede sul Lungarno di fronte alla chiesa di Santa Maria della Spina. La “direttora” comanda a bacchetta tutti e non le manda a dire a nessuno, a partire dalla riunione delle dieci, in cui affida i vari pezzi della giornata. Il suo bersaglio preferito è Tommaso Morotti, “il Moro”, cronista di nera con gli occhi dolci e le spalle larghe. Trentatré anni, livornese, è arrivato da qualche mese al giornale ma ha già creato non poco scompiglio. Innanzitutto nella vita di Paola, segretaria della Guidi, vittima dei suoi occhi neri e dei suoi modi gentili ma impertinenti. Quando, in una bella mattina di primavera, un giovane elettricista precipita dal terrazzo di un condominio in centro, la direttora non ci pensa due volte a scatenare il suo segugio migliore e a chiedergli di raccontare la storia della persona dietro quel corpo sul selciato: un bravo giornalista deve arrivare al cuore del lettore. Le cose si complicano però quando al giornale vengono recapitate un paio di buste anonime apparentemente legate al suicidio dell’uomo. Intervistando alcuni negozianti della zona, il Moro si accorge che qualcosa non torna. Direttora e nerista, in corsa contro il tempo per battere la concorrenza sulla notizia, si buttano a capofitto nell’indagine, non senza punzecchiarsi in continuazione. Chi arriverà per primo alla verità?

Dettagli

  • Copertina flessibile: 225 pagine
  • Genere : Giallo
  • Editore: Mondadori (2 aprile 2019)
  • Collana: Narrative
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8804707976
  • ISBN-13: 978-8804707974
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