Dopo i romanzi Beata gioventù e Dal letame nascono i fior torna Vincenzo Galati e sempre per la Oakmond Publishing firma un nuovo giallo dal titolo Alla fine della giostra.
Nel corso degli anni l’autore genovese si è contraddistinto nel creare personaggi con la giusta dose di acume e ironia nei quali riesce a catalizzare l’interesse del lettore alle sue storie.
Ghigo Dodero è il nuovo protagonista del suo nuovo romanzo. Un poliziotto, peraltro molto bravo e in gamba che commette un errore nel cuore della notte. Questo incidente gli vale il suo posto e per ritrovare la retta via gli viene concessa una licenza da investigatore privato.
Questa licenza per l’ex poliziotto sarà l’occasione di un pronto e immediato riscatto? Le sue doti investigative verranno messe subito alla prova quando sarà rinvenuto il cadavere di una sua vecchia conoscenza, si tratta di Tania Smeraldo, una ballerina di un night club.
Per Dodero, l’indagine privata presenta degli ostacoli a volte insormontabili che potrebbero mettere in difficoltà il sindaco della città di Genova, infatti sul luogo del delitto viene trovato un diario segreto della vittima nel quale viene riportato proprio il suo nome, toccherà all’investigatore di fresca nomina toglierlo da una situazione che potrebbe arrecare danni alla sua carriera politica.
Se riuscirà a scoprire colui il quale si è macchiato di questo atroce delitto il protagonista avrà il suo reintegro in polizia. Prendere o lasciare?
Lo vedremo a libro concluso!
Intanto godiamoci un giallo nel quale il lettore empatizzerà facilmente col simpatico Dodero, un antieroe che dopo aver perso il lavoro si catapulterà con ostinazione nella sua indagine privata, si metterà in guai seri ma a prevalere sarà il forte senso della giustizia e del dovere per il ruolo che ricopriva e che gli è stato sottratto per un puro scherzo del destino.
Intorno a lui, ruotano una serie di personaggi: dal commissario Tony Raffo, suo diretto superiore e persona che crede nelle sue capacità e gli dà la possibilità di rimettersi in discussione, Umberto Maria Ricci, figura di spicco e politico che vuole la testa del protagonista su un piatto d’argento (come affermerà lo stesso Raffo), e tanti altri personaggi, alcuni loschi individui che cercheranno di rendere ardua l’indagine di Ghigo.
L’autore sceglie proprio il protagonista come voce narrante, dando spessore e significato al suo personaggio ma ancor di più alla sua storia che viene concepita sin dall’inizio come disavventura.
Sono proprio le disavventure che fanno parte della nostra vita che al tempo stesso ci mette alla prova sul modo di affrontarle, ma il risultato finale sta nel cercare di uscirne vittoriosi e non da sconfitti, Galati mette in risalto questi aspetti nella narrazione di questo godibile romanzo giallo tra i vicoli di Genova che come ben sappiamo nascondono sempre mille insidie.
Non resta che passare ore liete di buona e invitante lettura, sperando di rivedere questo personaggio che sta per andare in pensione, ma ha ancora un po’ di cosette da raccontare!