A DISTANZA RAVVICINATA
Lavagna, estate 1998. Pietro Farné è un giovane maresciallo dei carabinieri, fresco di nomina, incaricato di una strana missione: sorvegliare un’anziana turista di origine tedesca, Frau Gertrud Stingel, e la sua accompagnatrice, Viviana Prestigiacomo. Un compito apparentemente noioso, ma al quale si interessano addirittura i servizi segreti. Mistral Garlet, invece, è una studentessa universitaria, che si è concessa qualche giorno di vacanza perché sente l’esigenza di riflettere sul proprio futuro. Casualmente si ritrova a essere vicina di ombrellone proprio di Gertrud Stingel e resta colpita dalla personalità sfaccettata dell’anziana signora, nonché dal rapporto complesso che sembra esistere tra la tedesca e la sua badante. Nella notte tra l’11 e il 12 agosto, la svolta. Gertrud Stingel viene uccisa nel proprio appartamento e Viviana Prestigiacomo scompare. Il caso appare subito difficile da risolvere. Chi è l’uomo che veniva a trovare Gertrud con una certa regolarità? E dove la accompagnava? Perché aleggia come un fantasma l’ombra di un vecchio criminale nazista? E chi è, invece, l’altro misterioso individuo che sembrava muoversi sottotraccia attorno a Viviana? Ma soprattutto: che fine ha fatto la badante? È ancora viva? È lei l’assassina? Sì, perché una nuova vittima viene ritrovata e la scia di sangue sembra destinata a non fermarsi ancora. Attorno a questi misteri si snodano parallelamente l’inchiesta condotta dal maresciallo Pietro Farné e l’indagine dilettantesca e appassionata di Mistral. Si dipana così un fitto intreccio di scoperte e rivelazioni, che porterà i due a seguire piste differenti ma convergenti, sfiorandosi ripetutamente senza mai realmente incrociarsi davvero, come due pedine mosse da un destino beffardo. Fino al raggiungimento della verità, sullo sfondo dei festeggiamenti per la Torta dei Fieschi: due delitti, due indagini, una sola verità. O nessuna?
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Recensione a cura di Manuela Fontenova

Mistral è una giovane studentessa di scienze politiche alle prese con la stanchezza di una lunga sessione di esami: un po’ di mare, sole e sale per ritrovare l’equilibrio che vacilla sotto il peso dell’incertezza per un futuro che ancora tarda a delinearsi tra i suoi progetti, potrebbe essere la ricompensa. Ecco che la possibilità di passare qualche giorno a Lavagna, gettonata località balneare viene accolta con gioia dalla ragazza che ritrova la spensieratezza delle vacanze passate, dei tuffi ai Bagni Elena, dei frullati condivisi con le amiche.

Mistral non lo sa ancora ma l’incontro con la gelida vicina d’ombrellone, un’anziana signora tedesca Gertud Stingel e la sua grigia badante Viviana Prestigiacomo, cambierà per sempre la sua vita, cosi come quella del bel giovane che da giorni si apposta nel bar dello stabilimento per seguire i passi di quell’algida vecchietta antipatica. Si chiama Pietro Farné, è un carabiniere sotto copertura. Vorrebbe godersi anche lui il mare, magari con la sua bella Evelina, e invece gli tocca passare le giornate sotto al sole, cercando ripari da occhi indiscreti per una missione che ancora stenta a definire.

Pietro e Mistral non possono immaginarlo ma quando la donna verrà uccisa nel suo appartamento le loro strade si legheranno saldamente senza mai incontrarsi, un continuo e curioso incontro di sguardi e déjà-vu, scherzi della vita che li vorrà impegnati a indagare su due diversi fronti: Mistral con il cuore e l’istinto, Pietro con la ragione e la giustizia.

A distanza ravvicinata è il romanzo d’esordio per la coppia di scrittori De Bastiani-Cambiaso, già molto amata dai lettori per i racconti di successo scritti a quattro mani. Una sintonia che nasce da una profonda amicizia, una sinergia che  si respira ogni pagina. Conosco Sabrina con la quale ho avuto il grande onore di condividere una breve ma meravigliosa esperienza, e forse sbaglio ma è stata netta la sensazione di ritrovare il suo tocco magico in alcuni passi, la sua scrittura delicata, elegante e ricca di sensibilità (come è lei d’altronde). Sono meno preparata sullo stile di Daniele ma la sua fama di narratore e la stima che in tanti gli riservano erano per me già garanzia di una grande lettura. E così è stato perché i due autori hanno saputo fondere stile e creatività in un romanzo che mi ha conquistata da subito,

Ogni personaggio ha un capitolo dedicato che si alterna in una narrazione concentrata in  un breve lasso di tempo  e culminante nella famosa festa della torta dei Fieschi.

Una manciata di giorni per dipanare una vicenda che viene dal passato, una lunga storia che ha attraversato paesi, sfiorato e distrutto la vita di tante persone per poi giungere a Lavagna, stazione di fine corsa .

L’omicidio è il primo di una serie di eventi che farà da cornice all’indagine di Pietro e Mistral, ognuno seguendo la sua pista e i suoi contatti e questo “sdoppiamento” dell’indagine stessa è davvero interessante per il lettore che ha la possibilità di seguire due strade complementari l’una con l’altra. Dove la parte ufficiale esamina prove, impronte, smaschera loschi affari e spietati criminali, Mistral colma le lacune che inevitabilmente accompagnano le asettiche ricostruzioni con storie di vita, dolori, regalandoci una visione a tutto tondo che ci permette di arrivare al cuore dei personaggi e delle loro scelte.

La narrazione è diretta, chiara, scorrevole, ricca di descrizioni e riflessioni ma priva di tutte quelle giravolte che potrebbero distrarre.

Sicuramente c’è tanta vita e tanta esperienza personale nel romanzo: si percepisce nella cura dell’ambientazione, nella conoscenza intima dei luoghi raccontati, nelle emozioni che la nostra Mistral ritrova nelle vie di Lavagna, nei ricordi di un’adolescenza felice e spensierata.

Leggere questo romanzo è stato aprire una finestra sul mondo che siamo stati costretti a chiudere fuori dalle nostre case, leggere di mare e di sole, di sabbia e di sale, di gelati e di spiaggia mi ha regalato la possibilità di uscire, di fare una vacanza in un altrove che adesso sembra irraggiungibile. Quando una storia riesce a suscitare queste sensazioni allora chi l’ha scritta ha fatto centro!

A presto Pietro, mi mancherai Mistral.

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