Trama
Milano, quartiere di Porta Venezia. Un microcosmo multietnico dove convivono borghesi e nullafacenti, giovani creativi da ogni parte del mondo e vecchi milanesi. La quotidianità viene sconvolta da un omicidio. È quello di Raffaele Caracciolo, ricco titolare di una galleria d’arte, il cui cadavere viene trovato dalla domestica un lunedì mattina nella cucina del suo lussuoso attico. Le indagini sono affidate al commissario Attilio Masini, uomo malinconico e solitario, che al di fuori del lavoro cerca conforto in Schopenhauer e nella musica della West Coast americana anni ’70. Ma la vera investigatrice diviene ben presto lei: si chiama Delia ed è una vecchia e bizzarra magliaia che trascorre ogni giornata fino a tarda notte nel suo laboratorio di via Lecco, per lo più seduta fuori, sul marciapiede, su una sedia tutta sgangherata. Lavorando a maglia, chiacchierando con chiunque e osservando tutto e tutti. Il suo fedele compagno è il meticcio Andy. Se il cagnetto ringhia a qualcuno, non c’è da fidarsi. Perché, secondo Delia, “i cani non sbagliano mai”. Il “caso Caracciolo” sembra già risolto in partenza. L’uomo ospitava da tempo un giovane rumeno nullafacente, un certo Adrian Stoicu, e ora il ragazzo risulta irreperibile. Per tutti l’assassino non può essere che lui. Solo Delia non riesce a credere a questa ipotesi. Lei conosceva bene non solo la vittima, ma si era conquistata anche la fiducia del ragazzo rumeno, che sotto la scorza da bullo del quartiere le aveva dimostrato di possedere un animo gentile e sensibile. E poi, ora che il gallerista d’arte gli stava dando un aiuto concreto a trovare la sua strada nella vita, perché mai Adrian avrebbe dovuto ucciderlo? Così, mentre le forze dell’ordine sembrano impegnate soltanto a ritrovare il rumeno latitante, tra pregiudizi e stereotipi, Delia procede nelle sue personali indagini. Ed è proprio grazie al suo intuito e alla sua perseveranza che verrà alla luce una sconvolgente verità.
Voce di Roberto Roganti
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Recensione a cura di Gino Campaner (ginodeilibri)
Il rumeno di porta Venezia è un romanzo giallo scritto da Mauro Biagini. L’autore ligure ha al suo attivo anche un libro scritto nel 2018 in coppia con Silvia Colombini dal titolo Marcantonio detto toni edito da Robin edizioni. Il rumeno di porta Venezia è pubblicato dalla casa editrice F.lli Frilli. Mauro Biagini è nato a Genova e vive a Milano. È un creativo pubblicitario, autore di popolari spot televisivi per importanti brand italiani e internazionali ed è consulente di comunicazione per varie aziende.
Il rumeno di porta Venezia è un libro che mi ha offerto tanti spunti di riflessione importanti anche se alcuni suoi aspetti mi hanno lasciato un po’ perplesso. Va detto che la trama è molto originale; non c’è un vero protagonista, sebbene la magliaia Delia spicchi su tutti per la sua perspicacia e la sua empatia nei confronti degli abitanti del quartiere di porta Venezia. I personaggi sono tanti, tutti ben delineati e ben descritti, come il commissario Attilio Masini, Adrian o Raffaele Caracciolo.
Il romanzo non offre momenti di grande pathos ma il finale è sorprendente e quando sembra di essere giunti ormai alla soluzione definitiva del caso, un colpo di scena cambia in parte le carte in tavola. Le mie perplessità maggiori derivano dall’indugiare eccessivo dell’autore sul tema del razzismo. Secondo Biagini, una piaga straripante in Italia soprattutto verso la comunità rumena che qui risiede.
Non credo che la situazione sia cosi grave come descritta nel libro, in cui quasi tutti i protagonisti hanno un lato xenofobo nascosto nell’animo. Soprattutto credo che un argomento così complesso non possa essere trattato in un romanzo giallo se non con accenni poco invasivi perché altrimenti al lettore rimane il dubbio di cosa stia leggendo: un saggio contro il razzismo o un thriller?
Le mie riflessioni sono “solo” quelle di un semplice lettore per quanto attento e appassionato. Nell’esprimere giudizi cerco di essere più obbiettivo possibile, ma il gradimento o meno di un libro è sempre una questione soggettiva per cui in alcune valutazioni sono influenzato anche dal mio gusto personale e per questo le mie impressioni sono giustamente opinabili.
In conclusione direi che Il rumeno di porta Venezia è un buon giallo d’esordio, con una trama, un intreccio narrativo e dei personaggi molto interessanti e coinvolgenti; penso però che alcuni argomenti dovrebbero essere trattati in maniera più sfumata, perché il rischio è quello di rendere il thriller meno appassionante.
Dettagli
- Genere: giallo
- Copertina flessibile: 208 pagine
- Editore: Frilli (23 gennaio 2019)
- Collana:Supernoir
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8869433269
- ISBN-13: 978-8869433269