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Piernicola Silvis

  1. MaBal – La prima domanda è quasi obbligatoria, anche se non è stato il tuo esordio, nel 2017 il tuo libro “Formicae” esce per la neonata SEM (Società Editrice Milanese). Se non ricordo male il tuo è stato proprio il primo libro pubblicato dalla casa editrice, che ricordi hai di quel periodo? Avevi già lasciato il servizio ed eri già uno scrittore a tempo pieno?

P.S. Ti ringrazio Manuela. Sì, Formicae fu il primo libro pubblicato dalla neonata SEM nel gennaio del 2017. A quel tempo non avevo ancora lasciato il servizio, comunque avevo già pubblicato tre romanzi.

 

2.MaBal – Il protagonista di “Formicae”, Renzo Bruni, diventa un tuo personaggio seriale, lo avevi già deciso prima di scrivere il primo libro oppure è successo casualmente?

P.S. Bruni è nato per scelta. Cominciai a scrivere Formicae nel 2013, fu il libro in cui nacque il personaggio. Dopo qualche tempo di silenzio letterario, infatti, avevo fatto un ragionamento. Molti autori scrivono romanzi su poliziotti, ma spesso – non avendo un minimo di esperienza nel campo – questi autori, tranne alcuni, descrivono situazioni macchiettistiche e inesatte. Tutto ciò mi ha dato sempre un po’ fastidio. Avevo fatto molte indagini vere nella mia vita, quindi conoscevo perfettamente il mondo che avrei potuto descrivere e le dinamiche non facili dei codici penale e di procedura penale, cosa che – per inciso – molti neanche sanno cosa siano. Non mi sembrava giusto, perciò, rappresentare quel vissuto come una specie di circo, perciò mi dissi che sarebbe stato opportuno mostrare al pubblico dei lettori la verità, creando una figura di poliziotto vera, con i problemi e il carattere di molti poliziotti veri, uno che affronta indagini, problemi, trappole e dinamiche realistiche. Pensai che qualcuno avrebbe dovuto scrivere non la solita favoletta semicomica con poliziotti e carabinieri ridotti a macchiette che parlano in dialetto, ma ciò che è davvero quel mestiere, spesso duro e fatto di umiliazioni, rinunce e fallimenti, ma pur sempre svolto con professionalità e serietà

 

  1. MaBal – A proposito di Bruni, cosa puoi dirci di lui? Che tipo è?

P.S. Bruni è uno normale, come lo sono i tantissimi che ho conosciuto nella mia carriera. È un uomo che non ha particolarità caratteriali che lo facciano spiccare, è uno come tutti. È attaccato al suo lavoro e alla legalità e ha un forte senso della giustizia.

 

  1. MaBal – Hai scritto anche altri libri, che, mi hai detto, non hanno avuto lo stesso successo di Formicae. Ti sei dato una spiegazione?

P.S. Dopo Formicae ho scritto altri tre libri con protagonista Bruni, e altri due che amo, Storia di una figlia e L’errore, ma sono rimasti al palo. Per carità, Gli illegali ha vinto il premio selezione Bancarella, ma di fatto è rimasto al palo anche questo. Quindi o facevano schifo o qualcosa si è inceppata nella promozione. Purtroppo se non appari  in tv o non hai le conoscenze giuste in certi universi di critici e recensori blasonati, non vai da nessuna parte. Come è chiaro, io le conoscenze giuste non le ho

 

  1. MaBal – È una domanda che continuo a fare a chi intervisto: i libri gialli/noir/crime, mi sembrano tutti uguali. Secondo te è già stato scritto tutto? Non c’è posto per storie originali?

P.S. Su questo ho fatto alcune riflessioni proprio qualche giorno fa. Seguire le mode non paga in termini di soddisfazioni di pubblico per gli autori. O si scrive qualcosa di assolutamente nuovo e dirompente, oppure si scrive l’ennesimo e classicissimo giallo, ma occorre scriverlo in modo perfetto

 

  1. MaBal – Ritorno per un attimo a SEM, so che avevi un rapporto speciale con il tuo editore, com’è stato il passaggio ad una casa editrice grande? (nel 2023 SEM è passata a Feltrinelli n.d.r.) Per te come autore è cambiato qualcosa?

P.S. Cosa è cambiato con l’acquisizione della SEM da parte di Feltrinelli? Solo una piccola, insignificante cosuccia: sono rimasto senza editore. Riccardo Cavallero era – e ovviamente lo è ancora – un amico fraterno, e perderlo come editore mi ha fatto male

 

  1. MaBal – Nel 2023 è uscito, sempre per SEM, L’errore, che rispetto ai tuoi altri lavori indaga più sui sentimenti, è un libro che spinge a riflessioni profonde, che sono quelle che a me piacciono molto, non ci sono differenze nette fra i protagonisti, non ci sono buoni e cattivi, ognuno si porta dietro la propria complessità. Mi incuriosisce sapere qual è la genesi del libro, da cosa sei partito? Cosa ti ha spinto a scrivere un libro che tratta argomenti molto complessi?

 

P.S. L’errore nasce in modo particolare. Volevo creare un nuovo personaggio non scontato, e avevo pensato a un avvocato che tutela solo le donne vittime di violenza. A questo personaggio ovviamente avrei dovuto dare un passato, così immaginai fosse stato un consulente giuridico di un centro antiviolenza di genere la cui moglie scompare da un giorno all’altro. In realtà, la moglie non scompare nel nulla, ma scappa con un uomo che inizialmente è affascinante, ma nel tempo si scopre essere uno psicopatico pluripregiudicato per crimini sessuali. Qui comincia la contesa fra i due uomini, una specie di guerra di Troia, in sostanza. Questa storia era però talmente potente da non sentirmela di relegarla in due paginette di passato del personaggio, e prese sempre più forza fino a farmi decidere di renderla autonoma. È una specie di prequel di qualcosa che non so se ci sarà mai in futuro. Mi dà molta soddisfazione, però, sapere che probabilmente da questo romanzo verrà tratto un film

 

8.MaBal – Cosa stai leggendo in questo periodo?

 

P.S. “Furore”, di John Steinbeck e “Le mille luci di New York” di Jay McIrney

 

  1. – Per Giallo e Cucina non posso fare a meno di chiederti se hai un piatto preferito o un cibo-rifugio?

P.S. Sono il tipico italiano da barzelletta: spaghetti al pomodoro, tonnarelli cacio e pepe, carbonara e, ovviamente, Sua Maestà la Pizza (di taglio rigidamente partenopeo, anche se ultimamente mi sto affezionando anche alla pinsa romana)

 

Per concludere, non so se per me ci sarà un futuro come scrittore. Dopo la fine (di fatto) della SEM, con nove romanzi e un saggio pubblicati, tornare a fare l’esordiente in cerca di editori non fa per me. Alla soglia dei settant’anni e con un’onorevole carriera istituzionale alle spalle, non sarebbe dignitoso per la mia storia personale. Probabilmente, perciò, L’errore è il mio ultimo romanzo. Mi dispiace per tutti i lettori che mi seguono e apprezzano Renzo Bruni e gli altri personaggi, ma scrivere è psicologicamente e fisicamente impegnativo, è un gesto quasi artistico, e non intendo spaccarmi la schiena per poi sentirmi dire: “Grazie, romanzo molto originale ma non rientra nella nostra linea editoriale.” Ci sono altri autori più bravi di me che hanno molto successo, lascio la palla a loro. Per me, perciò, meglio finirla qui con dignità e dedicarmi ad altro. Sempre che, come in ogni buon thriller, non vi sia il colpo di scena finale.

 

MaBal – Piernicola, comprendo e rispetto il tuo punto di vista ma, da lettrice, non posso che sperare che qualcosa si muova, sarebbe un gran peccato non poterti più leggere.

Grazie per aver risposto alle mie domande.

 

foto pagina FB dell’autore

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