a cura di Dario Brunetti
Diamo un caloroso benvenuto su Giallo e Cucina a Philip D. Kutnetsov, in libreria col suo romanzo d’esordio The butcher. Il risveglio di Steven uscito per la Vallecchi editore di Firenze, ambientazione di questo action thriller, partiamo con la prima domanda come nasce l’idea di questa opera e cosa rappresenta per lei questa magnifica città madre del Rinascimento?
Un caro saluto a tutti. Ho abitato a lungo in Italia: Roma, Palermo, Milano… e quando sei anni fa sono rientrato negli Stati Uniti mi sono riproposto di scrivere una storia ambientata in quello che considero il più bel paese del mondo. Volevo fare un esperimento: trapiantare un italoamericano molto particolare nel paesino di origine della sua famiglia, non lontano appunto da Firenze, patria indiscussa dell’arte.
Il protagonista è Steven Minnelli, italo americano di professione macellaio e con un passato da medico nell’esercito americano, come nasce questo personaggio?
Ho due cari amici: uno dei tempi del college, Bob, che poi ha intrapreso la carriera di medico militare proprio nel corpo dei Marines partecipando a operazioni militari in alcune zone “calde”. L’altro si chiama Fausto, abita ad Arezzo e fa il macellaio di quarta generazione. Dal punto di vista del carattere, Minelli è ispirato a loro, anzi direi che è una sorta di mix.
La storia tocca una tematica sociale di estrema attualità come la pedopornografia e il coinvolgimento addirittura di un politico, ad esempio l’Inghilterra ha fatto un passo decisamente importante sulla l’operazione antipedopornografia denominata “Clean Feed“ e portata avanti da Internet Watch Foundation e sostenuta da British Telecom dove si è cercato di portare ad una netta diminuzione di siti di pornografia, quanto c’è ancora da fare su una problematica del genere e ritiene che ancora oggi altri paesi sono ancora indietro nell’intraprendere un’azione incisiva contro questi siti?
Non sono un esperto, però è evidente che la pedopornografia, soprattutto online, sia un problema che riguarda tutte le nazioni. Alcuni di queste sono più attente mentre altre purtroppo mostrano grandi lacune, involontarie e non. Ci vorrebbero una legislatura e controlli coordinati a livello globale per colpire chi ospita server e siti illegali, ma allo stato attuale credo sia un obiettivo ancora troppo complesso da raggiungere: sono in gioco affari, montagne di soldi e guadagni, corruzione, politica e tanto altro ancora.
Al tempo stesso in Europa per combattere in modo serio la pedopornografia si rischia di mettere a repentaglio la privacy di tutti e lei è favorevole alla sorveglianza di massa? Non occorrerebbero invece interventi più mirati affinché si possano individuare con maggiore precisione server sospetti?
Considerando la vita da nomade che conduco col mio cane a bordo di un Winnebago, è ovvio che non sia favorevole. Interventi mirati sarebbero di sicuro una delle vie meno invasive, ma come dicevo prima occorrerebbe un coordinamento a livello mondiale.
Ritornando a Steven Minnelli, mi ha ricordato attori dell’action movie e allora le chiedo se The butcher fosse una pellicola cinematografica, se la sentirebbe di indicarmi un attore che vestirebbe i panni del suo protagonista?
The butcher inizialmente era una sceneggiatura. Poi ho pensato di trasformarla in romanzo. È stato molto divertente cimentarsi in queste due forme di scrittura. Proprio mentre lavoravo alla sceneggiatura mi sono immaginato chi potrebbe essere l’attore protagonista, ed è venuto fuori Jude Law, l’ho anche scritto. Steven gli assomiglia molto, però ha tanti capelli.
Avremo il seguito di The Butcher, ritroveremo Steven Minnelli?
Sì, in parte su Word e in parte nella mia testa ci sono in tutto otto episodi.
Dopo aver parlato ampiamente del suo esordio letterario, ci parli di lei chi è Philip D Kutnetzov, possiamo definirla un grande viaggiatore? Come nasce la passione per la scrittura?
Ho viaggiato parecchio, ma non mi definirei un grande viaggiatore. Prima della scrittura, c’è stata la passione per la lettura. Da piccolo, avrò avuto dieci-dodici anni, nel quartiere dove abitavo mi imbattei in un grande bidone dell’immondizia che traboccava di romanzi e di fumetti. Erano anche sul marciapiede. Ne rimasi molto colpito e ne portai alcuni a casa facendo inorridire mia madre: erano in pessimo stato, le copertine avevano macchie sospette e puzzavano. L’indomani tornai al bidone. Nessuno lo aveva vuotato. Andai avanti così per una settimana circa. Col tempo lessi tutti quei libri. Poi quelli che c’erano in casa, per lo più robaccia rosa di mia madre, e divenni assiduo frequentatore della biblioteca locale. Poi… salto temporale. Ci sono stati un sacco di viaggi, il mio camper è diventato una specie di libreria ambulante, e infine è arrivato Steven.
Il nostro blog si chiamo Giallo e Cucina, un connubio tanto caro a investigatori e commissari di ieri come Nero Wolfe di Rex Stout, Maigret di Simenon, Hercule Poirot di Agatha Christie, che avevano palati raffinati per gustare prelibatezze dell’alta cucina, e allora domanda di rito per tutti gli autori chiediamo il piatto preferito del suo protagonista, ci svelerebbe la pietanza alla quale Steven Minnelli non potrebbe farne a meno?
Adora la bistecca alla fiorentina. Proprio come me.
Ringraziamo Philip D Kutnetzov per essere stato ospite del nostro blog Giallo e Cucina e ci congediamo con un’ultima domanda, ci indicherebbe tre libri al quale lei è particolarmente legato?
Lo strano caso del dottor Jekill e mister Hyde, veniva proprio da quel famoso bidone. L’esorcista. E Fight club. Grazie per questa interessante intervista. A presto.