Oggi Presentiamo...

Oggi parliamo con…Oscar Logoteta

Intervista a cura di Adriana Rezzonico

 

Abbiamo il piacere di incontrare oggi Oscar Logoteta, che ringraziamo per la sua disponibilità.  Benvenuto.Vuoi raccontarti ai nostri lettori?

Oscar Logoteta, 34 anni, sposato, padre di due bimbi. Sono una persona che ama le cose semplici, che alla fine sono le più belle – ed è l’umidità che ti ammazza, non il freddo. Luoghi comuni a parte, sono una persona che cerca di fare quello che ama e di amare quello che fa, in tutte le sue sfumature, con passione.
Come nasce il tuo commissario Negri e quali sono le affinità con lui?
Il Negri nasce dalla sintesi di varie esperienze vissute e con la voglia di comunicare qualcosa: è stata la risposta immediata a un periodo della mia vita un po’ complicato. Ho un legame quasi sentimentale con il Negri, anche se non è proprio il mio tipo.

Sei affascinato dal mondo esoterico?
Sì, in generale dalle storie che ne possono nascere: se cerchi di introdurlo nelle storie che racconti è divertente cercare di mantenere l’equilibrio. Bisogna stare attenti a non cadere né da una parte né dall’altra, altrimenti correresti il rischio o di essere troppo scontato o di essere troppo “incredibile”. Non sono amante dei fuochi d’artificio quando scrivo, amo raccontare la straordinarietà del quotidiano e quando ci riesco, spero, senza annoiare, be’… mi ritengo soddisfatto.
Milano è la città della moda e della movida. Da lontano illude molte persone. Come si è trasformata secondo te?
Milano è una città generosa, moderna, internazionale dove, se si ha la bravura e la voglia di andare oltre Porta Nuova e piazza Gae Aulenti, ci vuole poco a ritrovare le sue radici più profonde, le sue storie, il suo romanticismo. Se vai in alcune città come Palermo, Siena o, per dirne una poco citata, Venezia, hanno una bellezza sfacciata, che si mostra subito, facile. Milano ha bisogno di essere un po’ corteggiata ma, alla fine, sei sempre tu a rimanerne sedotto.
Hai nuovi progetti editoriali che ti attendono?
Ho alcune idee in testa, vedremo con il mio editore, Carlo Frilli, se il commissario Negri avrà un seguito. Mio figlio Alberto, quattro anni, quando ha visto per la prima volta il libro arrivato fresco fresco da Genova, pensava avessi scritto un libro sulle vespe. Dopo mi ha guardato e mi ha chiesto se nel prossimo libro, in copertina, potessi mettere un carro attrezzi ché gli piacerebbe davvero tanto tanto. Insomma, il Negri potrebbe correre il rischio di diventare un soccorritore stradale!
 
Prima di congedarci ci lasci una citazione e una ricetta preferita?
Amo citare i detti popolari e, data la richiesta successiva, oserei dire: “Franza o Spagna… Pur che se magna!” – che riassume bene, secondo me, la storia politica d’Italia tra il dopo guerra e tangentopoli.
E dunque, a proposito di avere la pancia piena, ecco la ricetta di uno dei miei piatti preferiti: è un primo – sono un mangione di carboidrati (e si vede). Non ha proprio un nome, credo, e dunque io la chiamo tagliatelle-spinaci-panna-salsiccia. È un primo bomba – in tutte le sue accezioni – che adoro. È un piatto che mi ha fatto scoprire una mia cara zia tantissimi anni fa, ero poco più di un bimbo. La ricetta consiste nel far cuocere la salsiccia sbriciolata in una padella e rosolarla, aggiungere un po’ di olio e lo scalogno. Far cucinare per qualche minuto, sfumarla con il vino meglio se bianco. Evaporato l’alcool, aggiungere gli spinaci sminuzzati, precedentemente sbollentati e raffreddati. Far andare per altri cinque minuti. Terminati, aggiungete la panna e lasciatela a fuoco dolce per qualche minuto. Nel frattempo, si faranno cuocere le tagliatelle (che se sono fresche, ci vogliono pochi minuti). Quando sono pronte, le scolate e le mettete nella padella assieme alla salsiccia, agli spinaci e alla panna e le fate amalgamare ben bene. Servite belle calde (se volete, aggiungete del parmigiano) e, se siete temerari, fate il bis – io faccio anche il tris ma non faccio testo. 
 
 Ringraziamo Oscar Logoteta e vi invitiamo a leggere”Milano disillusa” dei Fratelli Frilli Editori
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