Oggi Presentiamo...

Oggi parliamo con… Luana Troncanetti

A cura di Miriam Salladini

Buongiorno Luana e benvenuta nel nostro blog. Siamo felici di ospitarti e conoscerti un po’ meglio. Per iniziare l’intervista parlaci di te e delle tue passioni.

– Quando hai iniziato a scrivere? Da bambina avevi la stessa passione che hai oggi per la scrittura?

Grazie a voi, felice di essere qui! Scrivo da poco tempo, ho pubblicato il mio primo libro nel 2007, un divertente esorcismo al mestiere di genitore che mi ha regalato enormi soddisfazioni. Potrei rispondere alla seconda domanda mostrandoti il mio ultimo diario scolastico: è pieno zeppo di disegni. Da bambina sognavo di colorare il mondo con i pennelli, oggi provo a fare la stessa cosa con le parole.

– Quanto tempo hai impiegato per scrivere “Silenzio”?

È difficile da quantificare, l’ho concepito nei ritagli di tempo e la stesura ha subìto diversi stop. Più o meno sei mesi, al netto della documentazione necessaria per non scrivere eresie: ho scomodato la Scientifica di Roma per scoprire se fosse possibile estrapolare DNA da una pozza di vomito, chiesto consulenze a un’amica avvocata e a un tassista, ottenuto di visitare un commissariato – proprio quello descritto nel romanzo.

– Scrivere è un modo per parlare di te o suggerire qualcosa agli altri?

Né l’uno né l’altro. Definirei il mio scrivere come una recente necessità libera da ogni etica. Mi spinge a raccontare vite su carta, non riesco a farne a meno, e queste esistenze non mi somigliano affatto. Una componente autobiografica può essere presente in alcuni miei personaggi, è inevitabile. L’aspetto curioso della faccenda è che non sono quasi mai quelli femminili.

– Hai mai avuto il blocco dello scrittore?

Raramente, anzi. Il problema è trovare il tempo per scrivere.

– Scegli un passo del tuo libro e spiegacelo.

«Il male. Ce n’era ovunque in quell’uomo, ben nascosto da quella patina di rispettabilità propria dei grandi, quelli che quando cala il silenzio rimandano ombre deturpate che nessuno riesce a vedere. Gli artisti, per esempio, per molti affascinanti custodi di capacità soprannaturali, idolatrati per il loro talento in modo insano. Sono strumenti di Dio, questo pensa la gente, e Lui non sbaglia.»

È uno dei temi principali di Silenzio: il lato malato dell’arte, per chi la produce e per chi ne fruisce, ho cercato di raccontarlo in più riprese nel mio romanzo. Non posso aggiungere una virgola, sarebbe controproducente. – No spoiler!- tuonerebbero gli anglofili. – Fattelo basta’, mica me posso da’ la zappa sui piedi! – , aggiungo io che sono romana.   

– Sei riuscita a qualificarti fra i finalisti o a conquistare il primo premio in alcuni concorsi letterari. Raccontaci la tua vittoria più soddisfacente.

Sicuramente Carmen, una storia che scaturisce da un incontro reale di pochi istanti. Si è classificato al primo posto – sezione racconti lunghi – al concorso letterario nazionale Donna sopra le righe nel 2016. Pochi mesi più tardi, ha ottenuto una menzione d’encomio al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti. La mia gioia, però, esula dalla mera soddisfazione di narratrice. Carmen mi consente di fare qualcosa di utile con la mia scrittura, è la prima volta che mi succede.

– Ti hanno aiutato i social network per la promozione del tuo libro?

Sono un ottimo strumento per crescere, più di quanto si possa immaginare.

– Qual è la particolarità della tua scrittura?

Probabilmente il fatto che non è mai uguale a se stessa. Sono una lettrice onnivora. Cerco di fare altrettanto saltellando con la penna fra generi diversi, spaziano dall’umorismo al noir. Mi annoia leggere o scrivere sempre le stesse cose.

– Dove si possono acquistare i tuoi libri?

Principalmente su Amazon, sia in versione ebook che su cartaceo, ad eccezione di Agrodolce che è reperibile in qualsiasi libreria. L’elenco dei miei lavori è qui.

– Hai una pagina Facebook in cui restare aggiornati sui tuoi libri?

Certamente: Luana Troncanetti – autrice è la mia pagina su Facebook.

Esiste anche una scheda su Liberarti: breve biografia, recensioni dei libri che mi hanno rubato il cuore, micro racconti che si leggono in pochi istanti, l’elenco dei concorsi che ho avuto la gioia di vincere.

– Per concludere l’intervista ti chiedo la tua citazione preferita e poi una ricetta.

L’ironia è una dichiarazione di dignità, un’affermazione della superiorità dell’uomo su ciò che gli capita. (Romain Gary) 

“Ricetta” sui generis, amo cucinare ma voglio raccontarti questa cosa rapidissima nata per caso. Mio figlio l’adora, è una soluzione per chi è sempre orfano di tempo.

“Farro con zucchine e datterini.”

Quantità anarchiche: farro a seconda dell’appetito. Idem per le zucchine e i pomodorini freschi.

Risciacquare a lungo il farro, cuocerlo in abbondante acqua salata seguendo le istruzioni (può richiedere dai dieci minuti ai dieci giorni, occhio alle tempistiche indicate sulla confezione). Nel mentre, affettare a dadini sottili le zucchine e tuffarle nella pentola un minuto prima del termine di cottura.

Scolare, condire con olio evo, lasciar intiepidire. L’ultimo tocco da chef consumato: i datterini a tocchetti lasciati a insaporire in una ciotolina con un pizzico di sale, pepe e olio.

Mescolare il tutto, mangiare freddo o tiepido seguendo le regole del vostro gusto o il capriccio del momento.

Grazie per essere stata con noi.

Grazie a voi, con il mio sorriso più ampio, per avermi regalato spazio.

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