Oggi Presentiamo...

Irene Cao

Incontriamo a Maniago Irene Cao, una delle scrittrici italiane più apprezzate da critica e pubblico in Italia e all’estero. Ci porta a correre intorno al lago di Barcis, uno spettacolo di colori. Sarà un’intervista difficile: è in gran forma e ha fiato da vendere… (a cura di Alessandro Noseda)

Buongiorno Irene e grazie per il tuo tempo.

Grazie a voi!

Raccontaci di te. Corri per tenerti in forma o è solo una valvola di sfogo? Pratichi altri sport?

La corsa per me è una grande valvola di sfogo: mi fa sentire libera, mi regala nuove idee, mi fa vedere il mondo con occhi sempre nuovi. Oltre a correre e camminare in collina, vado in bici da corsa e, quando riesco, nuoto.

Sei legata alla tua terra o potresti vivere ovunque?

Sono molto legata al Friuli e al Veneto. Non a caso, anche se sto viaggiando molto, ho deciso di crearmi a Caneva il mio rifugio per scrivere. Ma non è detto che sia questo il luogo dove vivrò.

Quando e come è nata la passione per i libri? E l’idea della famosissima trilogia?

La passione per i libri esiste in me da sempre. Scrivere era una necessità, un modo per esprimere ciò che avevo dentro; ora è diventato una sorta di lavoro. Credo che continuerò a farlo solo fino a quando avrò qualcosa da dire. L’idea della trilogia nasce dalle ceneri di un romanzo che iniziai a scrivere nel 2009 e subì infinite revisioni prima di essere accolto da una casa editrice.

Dove scrivi? Hai un luogo in cui trovi concentrazione ed ispirazione o ogni posto è buono?

Scrivo nel mio eremo in Friuli. La concentrazione e il silenzio per me sono fondamentali; non riesco a scrivere ovunque. Le idee, sì, posso appuntarmele nei luoghi e nei momenti più inaspettati, ma scrivere è un’altra cosa.

Musica in sottofondo o silenzio assoluto? Quali generi musicali ami?

Silenzio assoluto mentre scrivo. Musica prima e dopo. Non ho un genere che prediligo, ascolto di tutto, dal pop, al rock, alla musica dance e house.

Come lettrice che gusti hai? Ci sono autori cui t’ispiri che sono per te un riferimento?

I Classici rimarranno sempre un riferimento, qualcosa di imprescindibile (dai poeti latini al Novecento italiano). Quando scrivo sono priva di riferimenti, preferisco inseguire un mio stile. Uno che considero un maestro è Andrea De Carlo.

Hai una domanda che vorresti porre loro?

Sì. Come si fa a smettere?

Cosa puoi raccontarci della tua esperienza editoriale?

È stata la folle rincorsa di un sogno, che alla fine, contro tutti i pronostici, si è avverato alla grande.

E del rapporto con gli editor?

È un rapporto di reciproca fiducia. Io mi fido di loro, loro si fidano di me: solo così un libro può avere la speranza di essere pubblicato in tempi rapidi.

Hai altri progetti letterari in fieri?

Sì. Sto scrivendo una nuova storia d’amore. Sarà in due libri e verrà pubblicata quest’estate (se riesco a finirla).

Ami presentare i tuoi libri al pubblico? Quali domande ti fanno di solito?

Certo, mi piacciono le presentazioni. Di solito le domande sono sempre quelle: come è nata l’idea di scrivere, cosa penso dell’amore e del sesso, a chi mi sono ispirata per i miei personaggi…

E una che non ti hanno mai fatto ma a cui vorresti rispondere?

Credi in Dio?

Come spieghi l’enorme successo della trilogia? Te lo aspettavi? Anche in Francia è stata accolta con entusiasmo!

Il successo non me lo aspettavo; è arrivato come una valanga. Un anno fa, mentre ero ancora alle prese con la scrittura della trilogia, mai avrei potuto immaginare un risultato del genere. A Parigi, al Salon du livre, sono stata letteralmente assalita dalle fan: un’accoglienza straordinaria, lontana da ogni previsione. Come mi spiego tutto ciò? Forse perché sono libri sinceri: ci ho messo l’anima e il cuore per scriverli, senza avere paura di espormi in prima persona.

Altre passioni, oltre i libri e la corsa?

Il cinema, la moda, l’arte, la natura, la bellezza a 360 gradi.

Una cosa di te che non si sa… e vuoi partecipare ai nostri follower.

Non so che cosa non si sappia di me. Ormai è stato detto tanto… Forse che da due anni sto aspettando di incontrare una specifica persona. Se ci riuscirò, quel giorno sarò felice.

Lasciaci con la ricetta preferita e/o con una citazione cui sei affezionata!

Panta rei. Tutto scorre, tutto passa.

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