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Giovanni Magistrelli

Abbiamo il piacere d'incontrare Giovanni Magistrelli, in libreria con i romanzi “Il tempo degli dei” e “I volti dell'apocalisse” e al lavoro su un nuovo libro (di cui, speriamo, vorrà anticiparci qualcosa).

Benvenuto nella nostra cucina. Come saprai, amiamo parlare di libri e cucinare. Quale ricetta ci insegni?

Due ricette completamente diverse, anche se con qualche ingrediente in comune (thriller e religione). I VOLTI DELL’APOCALISSE è un thriller molto americano per il ritmo frenetico e “apocalittico” (ops!) che lo pervade, anche se è ambientato completamente a Milano e hinterland. La religione è quella che ossessiona un assassino, in particolar modo il Libro dell’Apocalisse dell’Apostolo Giovanni, tratto dalla Bibbia. La protagonista è Ribe Daverio, ex ispettore di Polizia e ora investigatrice, una donna non dedita a compromessi, che segue più il senso di giustizia dettato dalla propria coscienza che dal codice penale. È lei che deve trovare il killer e fermarlo in una indagine ufficiosa affidatale dal suo ex capo, il commissario Stefano Sanna (anche suo saltuario amante).

IL TEMPO DEGLI DEI parte in modo strano, dalla battaglia delle Ardenne in Belgio nel gennaio 1945, sul finire della Seconda Guerra Mondiale. Cosa ancora più particolare il fatto che nei panni di due soldati americani ci siano due dei di Asgard, Thòrr e Baldr. Tra i nazisti invece… Loki, il dio del caos. Queste tre divinità (insieme a Tyr, dio della guerra) hanno usato il conflitto come una novella Iliade, ma quando Odin lo scopre, la sua ira lo porta a esiliare i quattro sul nostro pianeta. Qui, sotto il Vaticano, una squadra di religiosi sensitivi agli ordini di Papa Pio XII avverte l’arrivo di queste “entità” e da lì partono avvenimenti sconvolgenti che ci accompagnano fino al 2001 e poi al gran finale nel 2017. Qui il ritmo è ancora più forsennato rispetto all’altro romanzo e si viaggia da Dubai a New York, da Teheran a Las Vegas, da Tel Aviv a Roma. E la domanda è: se gli dei di Asgard sono veramente delle divinità, allora cosa c’è di vero nelle religioni monoteistiche e cosa faranno le loro guide per difendere il controllo che hanno sui loro fedeli?

Entrambi sono molto cinematografici e i rispettivi sottotitoli potrebbero essere Giustizia e Verità.

Il nuovo romanzo, appena terminato (incrocio le dita per il suo destino editoriale) è un thriller distopico/ucronico. Unico spoiler: il suo sottotitolo potrebbe essere Libertà.

Chi è Giovanni uomo? L’autore invece?

Da più di trent’anni viaggio per il mondo come export manager, sono sposato con due figlie adolescenti e vivo non lontano da Milano, a Busto Arsizio. L’autore è anche un lettore, che ama King, Tolkien, Lovecraft, Poe, R.E. Howard, Cussler, Ludlum (mi fermo qui). Scrivo nello stesso modo in cui leggo, cioè non mi voglio annoiare. Cerco di essere originale (ci provo, almeno!) e non mi piace legarmi né a un personaggio né a un genere.

Ho letto recensioni molto positive sui tuoi scritti. raccontaci come è nata l’idea e come si è sviluppata?

I VOLTI DELL’APOCALISSE è nato in realtà come un distopico di fantascienza e poi, dopo circa 50 pagine, la protagonista Ribe Daverio mi ha preso per mano e così è diventato un thriller ambientato ai giorni nostri, molto reale, senza soprannaturale, ma con i mostri che affrontiamo ogni giorno nella vita di tutti i giorni. Mi sono molto documentato sia sul tribunale dei minori di Milano che sulle condizioni assurde nelle quali operano i poliziotti e spero di essere riuscito a trasportare il tutto in maniera credibile nel romanzo.

IL TEMPO DEGLI DEI si basa sull’idea che gli dei norreni siano le uniche reali divinità e che le religioni monoteistiche si basino su delle menzogne. Da lì tutto è partito in maniera naturale e armoniosa per diventare un romanzo d’azione, un film in realtà, con fantasy, thriller e religioni mischiati tutti insieme. Per documentarmi sugli dei norreni ho letto l’Edda di Snorri, mentre i luoghi che appaiono nel romanzo (a parte Asgard!) sono stati tutti visitati personalmente.

Tre motivi per leggerli?

Il primo è divertirsi, che è secondo me il primo scopo della lettura. Il secondo è saperne di più su una Milano diversa, notturna e pericolosa, nel primo e sul mondo ufficioso delle religioni mondiali nel secondo. Il terzo motivo è arrivare in fondo ai libri e (magari) ritrovarsi con qualche domanda e delle emozioni in più.

Del nuovo lavoro cosa puoi dirci?

È un thriller ambientato a Berlino, in un futuro molto prossimo. A metà strada tra distopia e ucronia, ma vicinissimo a noi. Quasi una realtà parallela. Sulla strada di Huxley e Orwell.

Sei uno scrittore istintivo o segui una scaletta, un ordine preciso quando lavori?

Butto giù un canovaccio, con un inizio, una fine e alcuni passaggi salienti di cosa deve succedere nel mezzo. Lo chiamo la rete di salvataggio, nel caso mi perdessi nella foresta dell’ispirazione. Per IL TEMPO DEGLI DEI sono rimasto abbastanza fedele all’idea iniziale, aggiungendo tanti mattoni, man mano, alla costruzione del romanzo. Con I VOLTI DELL’APOCALISSE sono partito in un modo e sono finito a anni luce dall’idea base.

Per te scrivere è?

Incollo quello che si trova sulla home page del mio sito www.giovannimagistrelli.com.

Scrivere è come viaggiare, dentro e fuori di noi. Scrivere talvolta ci porta in luoghi che non abbiamo mai visto oppure ci ricorda posti visitati in passato. Altre volte scrivere apre le porte su universi paralleli e su realtà alternative, verso destinazioni che la nostra mente pensa di aver creato, ma che forse ha solo intuito come visioni attraverso barriere meno spesse del solito e più facilmente raggiungibili dalle nostre percezioni. Scrivere è come recitare. Indossare i panni di tanti personaggi, che spesso non sono altro che il riflesso dei nostri sogni e delle nostre aspirazioni, ma anche delle nostre cattiverie e dei nostri egoismi. Allora scrivere diventa cercare di plasmare la realtà, almeno quella fittizia, secondo le nostre convinzioni, come vorremo fare anche con la vita di tutti i giorni. Scrivere ci trasforma in dei, incuranti del torto e della ragione, inflessibili e concentrati nel raggiungere i nostri obiettivi, senza freni etici e morali. Scrivere è come capire se stessi. Essere il proprio psicologo. Scavare nelle profondità più nascoste del nostro io e vederne le potenzialità, levando ogni inibizione che il mondo reale spesso ci impone e tirando fuori il meglio (o il peggio) di noi stessi. Scrivere ci conduce al nostro cuore e alla nostra anima tramite l’aiuto della nostra mente, mai timorosi di quello che troveremo, luce o buio che sia. Per me scrivere è tutto questo, e probabilmente anche qualcosa di più. E se mi seguirete, vi prometto che anche leggere diventerà un’avventura. Dentro e fuori di voi.

Tre autori italiani imperdibili?

Purtroppo sono molto americano, sia come gusti che come stile di scrittura. Quindi di italiani cito solo due emergenti come me: Diego di Dio e Michele Gazo, molto bravi, anche se con stili diversi.

Quali sono i tuoi riferimenti in ambito internazionale?

King, Cussler, Ludlum, tra i contemporanei e Poe, Lovecraft e R.E. Howard tra i classici.

Altri interessi oltre alla scrittura?

La musica. Ho una collezione infinita di Cd e vinili, oltre ad aver visto in vita mia più di 300 concerti. E cantavo anche in una rock band. Inoltre mi piace tantissimo viaggiare.

Grazie per il tuo tempo. Ora, mentre invitiamo i nostri followers a leggerti, ci lasci la tua citazione preferita?

“D’fhear cogaidh comhalltar siochain — La pace è garantita, a un uomo preparato per la guerra”. Antico proverbio Celtico.

Dalle mie opere, una citazione tratta da IL TEMPO DEGLI DEI: “Hai mai pensato che due realtà contrapposte possano in realtà essere una sola grande bugia?”

Grazie

Giovanni Magistrelli.

 

A presto!

Alessandro

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