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Elisa Bertini e Antonio Tenisci, del collettivo Valery Esperian

Intervista a cura di Oriana Ramunno

 

Abbiamo il piacere d’incontrare per Giallo e Cucina Elisa Bertini e Antonio Tenisci, del collettivo ValeryEsperian, in libreria con il loro romanzo Akhenaton della serie de “Il Romanzo dei Faraoni” edito da Fanucci.

Benvenuti Elisa e Antonio! Credo che la curiosità dei lettori punti subito a una domanda, tanto per rompere il ghiaccio… cos’è Valery Esperian?

Il collettivo Valery Esperian – autore dei cinque volumi che compongono “Il romanzo dei Faraoni”: Cheope. L’immortale, Akhenaton. L’eretico, Tutankhamon. Il fanciullo, Ramses. Il Figlio del Sole, Cleopatra. La divina – è una fucina di idee, una sorta di laboratorio professionale di scrittura in cui la somma delle sinergie assicura la massima qualità dei progetti realizzati. Il collettivo, che viene dalla “scuola” di Franco Forte (direttore editoriale del Giallo Mondadori, autore di romanzi storici per lo stesso colosso editoriale e autore per diverse serie TV fra cui “Distretto di Polizia” e “RIS”), è composto da un gruppo di scrittori di considerevole esperienza: Elisa Bertini, Antonio Tenisci, Luigi Brasili, Vincenzo Vizzini, Francesco Citro, Fabio Ancarani, Miller Gorini, Daniele Pisani, Angelo Frascella e Massimo Lunati.

 

Da cosa nasce l’idea di una serie di romanzi sull’antico Egitto?

Il progetto è nato e si è sviluppato durante uno degli incontri del Collettivo, in cui si discutono idee e proposte come a replicare una riunione del Comitato Editoriale di una grande casa editrice. Grazie all’esperienza degli autori, una volta determinate le idee su cui può valere la pena puntare, si selezionano gli autori del Collettivo che scriveranno i volumi. Il progetto de “Il Romanzo dei Faraoni” è stato uno fra tanti proposti agli editori, e ha trovato subito una sponda carica di entusiasmo in Fanucci, che ha deciso di mettere sotto contratto il Collettivo, grazie anche all’appoggio della Piergiorgio Nicolazzini Literary Agency, che per questo progetto rappresenta il Collettivo, e dunque Valery Esperian.

 

Chi è Akhenaton e quanto è stato difficile approcciarsi a un simile personaggio storico?

Akhenaton, nato diverso nell’aspetto (a causa di una deformità fisica) e nelle idee, ha sfidato l’eredità di suo padre cambiando per sempre il volto dell’Egitto e della storia. Affiancato dalla sua sposa Nefertiti, “la donna più bella dell’antichità”, ha dato vita a una delle più appassionanti storie d’amore della storia ma, soprattutto, ha sconvolto un impero imponendo un unico dio, il suo, Aton il sole, guidando una rivoluzione religiosa costellata di intrighi, passioni, tradimenti e lotte per il potere. Fondando la sua capitale, Akhetaton, ha vissuto in una gloriosa e dorata utopia, in una spirale crescente di colpi di scena, finché, dopo diciassette anni di regno, morì in circostanze misteriose e subì una damnatio memoriae: i suoi monumenti infatti furono abbattuti, le sue statue distrutte e il suo nome cancellato dalle liste reali.

Proprio per questo motivo le notizie che riguardano Akhenaton sono poche e frammentarie, e solo negli ultimi decenni gli studiosi sono riusciti a ricostruirne la vita in maniera più dettagliata. Non per questo ci siamo tirati indietro e, anzi, la storia del nostro faraone ci ha appassionato da subito, insieme a quella della sua sposa prediletta, quella Nefertiti che è arrivata a noi in tutta la sua bellezza. Le fonti a cui abbiamo attinto sono tutte ufficiali e nulla è stato lasciato al caso, se non le parti in cui la fiction ha prevalso per rendere più avvincente la storia.

Akhenaton è solo uno dei romanzi che compongono la serie de “Il Romanzo dei Faraoni”. Ci parlate brevemente anche degli altri?

Cheope, figlio di secondo letto, per diventare faraone ha dovuto dimostrare di possedere il Ka degli eletti. Ha conquistato terre, annientato avversari, schiavizzato popoli ed edificato templi, ma tutto questo non ha placato la sua brama di potere. Il suo desiderio più grande era svelare il segreto del Santuario di Thoth: solo così sarebbe stato davvero immortale…

Tutankhamon, sin dalla nascita avvolto da un’aura di nefasto presagio a causa del piede deforme, sale al trono giovanissimo in un clima di grande tensione: per essere accettato ripudia l’eresia del padre, Akhenaton, dando inizio a un periodo di enorme splendore per l’Egitto. Tra successi contrastati da un traditore nella sua stessa corte, la sua ossessione di cancellare la maledizione di cui si sente vittima lo guida alla ricerca di pietre magiche cadute dal cielo…

Ramses, noto come il Grande, fu condottiero valoroso, amante appassionato, guerriero invincibile e costruttore magnifico: sposò la bellissima e colta Nefertari, fondò una nuova capitale, Pi-Ramses, e respinse gli Ittiti nella leggendaria battaglia di Qadesh. La magnificenza che ha donato all’Egitto durante il suo lunghissimo regno gli ha assicurato un privilegio destinato a pochi eletti: entrare, ancora in vita, nella leggenda.

Cleopatra, la più famosa regina d’Egitto, si adoperò per riportare l’antico splendore. Intelligente, colta, raffinata, poliglotta, ammaliò gli uomini più potenti dell’epoca, Giulio Cesare e Marco Antonio, insieme al quale tentò di unificare i regni di Roma e d’Egitto. Quando il sogno s’infranse, pur di non cadere viva nelle mani del nemico, Cleopatra si tolse la vita facendosi mordere da un aspide. Morì la donna ma nacque il mito.

 

Cos’è che vi ha colpito maggiormente nella vostra ricerca storica?

Alcuni degli egittologi che con i loro libri ci hanno aiutato nella ricerca sono studiosi del calibro di Franco Cimmino, Alan Gardiner, Christian Jacq e Roberto Zacco. Il mondo egizio resta di grande fascino, nonostante i tanti libri e romanzi che continuano a essere pubblicati. La vita di Akhenaton racconta di un uomo che aveva una visione utopistica dell’essere faraone e dio. Un uomo che è riuscito a rendere realtà ciò che nessuno prima di lui aveva osato, nonostante fosse solo. Negli anni si è scritto di lui come un precursore delle religioni monoteistiche che segnano la storia dell’umanità stessa. Secondo noi, più semplicemente, aveva un grande bisogno di amore e lo dimostra la venerazione che ha avuto per la sua Sposa Reale Nefertiti fino a quando la salute lo ha sorretto. La cosa che colpisce molto avvicinandosi a questo periodo della civiltà egiziana è la situazione delle donne e la quasi parità di diritti di cui godevano. Entrambi (insieme a Oriana Ramunno), eravamo appena stati pubblicati nello Speciale Giallo Mondadori dedicato a storie di femminicidio, e la grande differenza della condizione femminile, a distanza di migliaia di anni, è stata spiazzante.

 

Siamo nello spazio dedicato alla cucina, perciò questa domanda è d’obbligo: quale sarebbe il piatto che Akhenaton cucinerebbe se vivesse ai tempi nostri e, se non è troppo, ci direste come si cucina?

Probabilmente l’anatra al miele (all’epoca un prodotto elitario riservato a sovrani e sacerdoti), da gustare, magari, seduto accanto alla splendida Nefertiti, sulla sponda di uno dei tanti laghetti della loro città dedicata ad Aton. Volete sapere come si cucina? Ecco le indicazioni.

Anatra al miele

Ingredienti per 4 persone

  • 1,5 kg di anatra, pulita
  • 3 cucchiai di miele a vostra scelta
  • 2 cucchiai di aceto di mele
  • 1 spicchio di aglio
  • 40 grammi di burro
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

Preparazione

Marinate l’anatra, tagliata in piccoli pezzi, nella miscela di aceto, miele e aglio schiacciato, e lasciatela a bagno per 3/4 ore. Passato questo tempo, “pescate” i pezzetti di carne sgocciolandoli e fateli rosolare in un tegame col burro, poi aggiungete sale e pepe e bagnateli con la marinata. Come ultima mossa, cuocete la carne in forno a 190°C per circa 25/30 minuti, bagnandola di tanto in tanto con il sugo di cottura, che sarà l’ottima salsa con cui la servirete, ben calda. Buon appetito!

Siamo ancora in cucina… cosa potrà bollire in pentola per il futuro? Ci dareste una piccola anticipazione?

Il Collettivo ha in serbo tante novità per il nuovo anno, ma per ora non possiamo svelare nulla…

Siamo entrambi impegnati nella scrittura dei nostri rispettivi nuovi romanzi da “solisti”. Elisa sta lavorando a un thriller psicologico e Antonio a un giallo storico: entrambi riprenderanno molte delle tematiche che abbiamo affrontato nei nostri libri precedenti, e questo ci rende molto orgogliosi.

Grazie per la bella chiacchierata, e come da tradizione vi chiedo di salutarci con una citazione che amate particolarmente!

“Stiamo parlando di romanzi che devono far divertire i lettori, non di fissione nucleare.” (Stephen King)

E se lo dice il re…

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