Diamo un caloroso benvenuto su Giallo e Cucina ad Alessandro Troisi; in libreria con il suo ultimo romanzo storico “La dinastia dei re”. Partiamo subito con la prima domanda:
– Ciao Alessandro, raccontaci come e quando è nata la tua passione per la scrittura.
Innanzitutto, grazie per lo spazio dedicatomi e per l’opportunità di essere presente su questo bel blog. Ho sempre sentito la passione per la scrittura, fin da quando ero molto piccolo, come se fosse qualcosa di connaturato. Da bambino amavo i libri, adoravo il profumo della carta, e l’esperienza immersiva che sapevano regalare.
– Da cosa nasce l’idea del tuo ultimo romanzo?
L’ispirazione per La dinastia dei re ha radici molteplici. In primo luogo, c’è la passione per le storie e le leggende su Roma, la mia città, a cui sono molto legato. Desideravo risalire agli albori della sua esistenza ed esplorare quelle vicissitudini che hanno portato alla sua nascita. Poi c’è la fascinazione, oltre che per la storia, per il mito, una narrazione verso cui ho sempre provato un estremo fascino. Sono cresciuto con le storie dell’Iliade, dell’Odissea, dell’Eneide, con i racconti di dèi ed eroi. La storia delle origini di Roma è essenzialmente un mito di fondazione, e da tanto tempo desideravo poterla riscoprire e raccontare nei suoi risvolti più particolari, con i suoi straordinari protagonisti.
In terzo luogo, questa vicenda coinvolge argomenti molto importanti su cui costruire delle riflessioni: è una storia sulla natura umana, con le sue sfaccettature di luce e di oscurità, sulla lotta per i propri ideali e sul riscatto, sulla magia, sul destino e sulle forze che determinano il corso della vita.
– Quali sensazioni ti trasmette la scrittura?
La scrittura è per me un’esperienza fondamentale di crescita, di sfogo, di maturazione intellettuale, di riflessione su me stesso e su ciò che mi circonda.
– Qual è il romanzo che hai letto e ti ha colpito emotivamente di più?
Domanda difficile. A livello emotivo, Il sospetto, di Friedrich Dürrenmatt,
è un romanzo che mi ha colpito molto.
– Quali sono i tre romanzi a cui ti senti più legato?
Anche questa è una domanda molto difficile. I romanzi che sento a me più vicini sono in realtà in costante cambiamento, per cui è complicato sceglierne alcuni definitivi. Al momento, sceglierei Il conte di Montecristo di Dumas, Fiesta – il sole sorgerà ancora di Hemingway e Il Minotauro, ancora di Dürrenmatt.
– Hai in mente nuovi progetti? Puoi anticiparci qualcosa?
Si, al momento sono al lavoro su due nuovi progetti. Il primo è un romanzo gotico, il secondo un romanzo a fumetti. Sono entrambi impegnativi e ci vorrà del tempo per portali a termine, ma si tratta di sfide che trovo coinvolgenti e appassionanti.