Nella nostra cucina, oggi abbiamo non un solo ospite ma due. Sono con noi Alastor Maverick e L.A. Mely, autori della saga a 4 mani “SteamBros Investigations”. Benvenuti, ragazzi! Parliamo un po’ di voi e della vostra opera.
Chi sono Alastor e L.A. Mely e chi sono i protagonisti della vostra saga?
Alastor: Ciao a tutti. Alastor è il mio pseudonimo. Un nome d’arte che mi porto appresso da prima ancora che Malocchio Moody combattesse i mangiamorte nella saga del maghetto più amato del mondo. Ho 36 anni, sono sposato e ho un bimbo piccolo di nome Martin. Nella vita faccio l’operaio metalmeccanico ma sotto sotto sento di dover ascoltare la vocina interiore che mi spinge a raccontare storie. Sono un appassionato di Steampunk. Tutto quello che riguarda questa corrente culturale scatena la mia più profonda curiosità e mi dà ispirazione per le mie future opere. Mi piace scrivere, inventare, progettare, costruire. Tutto quello che richiede l’uso di testa, inventiva, capacità di risolvere i problemi, pensiero laterale, mi affascina. Melinda e Nicholas Hoyt sono fratello e sorella che fin da piccoli vedono sfasciarsi la propria famiglia, finendo a vivere dallo zio. Perdendo tutto si ripromettono di rimanere uniti e Melinda, essendo la maggiore, anche se di pochi anni, diviene protettiva nei confronti del piccolo Nicholas per proteggerlo dal mondo esterno, nonostante sia poco più di una bambina.
L.A. Mely: L.A.Mely è una ragazza nata a fine anni ’70 che è cresciuta negli anni ’80 e che li porta ancora nel cuore con nostalgia. La passione per la scrittura ha ragioni antichissime. Quando chiesi una macchina da scrivere a Babbo Natale avevo 8 anni. Chi sono i protagonisti della nostra saga? Melinda e Nicholas Hoyt sono due fratelli che sono dovuti crescere troppo in fretta. Scoprire la verità, in merito al mistero che ha sconvolto la loro infanzia, è il loro obiettivo principale ma non sanno che la ricerca sarà più pericolosa di quanto credono.
Quando, come e perché è nato il vostro amore per la scrittura? Perché avete scelto un genere di nicchia come lo Steampunk?
Alastor: In realtà ho sempre amato scrivere. A scuola credo che la mia strada si fosse delineata già dai primi anni delle superiori quando i voti migliori sbocciavano proprio in italiano e in generale nelle materie umanistiche. Ma come spesso accade non ho mai provato ad intraprendere questa carriera, probabilmente per paura. Ci vorrà altro tempo indubbiamente ma ora so che la mia strada è questa. La scelta del genere è caduta sullo steampunk per pura passione. Per cos’altro se no? La fetta di mercato è davvero piccola così come lo è la schiera dei veri appassionati anche se in Italia ultimamente sta prendendo piede. Il nostro romanzo, oltre che a una serie di messaggi umani, porta con se la volontà di introdurre al lettore neofita uno scorcio di un futuro che non fu, ma che poteva divenire. Lo steampunk, oltre che a uno stile di vita, è anche questo. Immaginiamo cosa sarebbe successo se giunti alla belle époque le cose fossero andate diversamente. Se tecnologie che sono state sviluppate nel mondo odierno fossero cadute in disuso in favore di altre. Immaginiamo il mondo come se si fosse aperta un’enorme “sliding door” e il nostro presente si fosse sviluppato in via parallela. Quante potenzialità, quante storie nuove? Quante cose sarebbero cambiate?
L.A. Mely: Come detto prima la scrittura è entrata nel mio cuore molto presto. Quando ero bambina c’erano pochissime storie con femminucce come protagoniste e, le poche che c’erano, erano tutte profondamente lagnose e noiose. Io sono sempre stata una che, se la storia non è in grado di coinvolgerti e affascinarti, lascio perdere facile perché cedo alla noia della narrazione. Ho quindi deciso di cominciare a scrivermi da sola le avventure che volevo vivere. Il problema, però, è che mi è sempre mancato qualche cosa per creare trame interessanti. Anni dopo ho conosciuto Alastor, con il mio stesso problema ma con mancanze stilistiche diverse dalle mie, abbiamo provato a creare qualche cosa insieme, ci siamo resi conto che le mancanze dell’uno andavano ad essere coperte dalle eccellenze dell’altro (e viceversa) ed eccoci qui.
“SteamBros Investigations – L’armonia dell’imperfetto” è il vostro romanzo d’esordio. A un anno di distanza è uscito il secondo volume “SteamBros Investigations – L’anatema dei Gover”. Diteci tre motivazioni per cui i nostri lettori dovrebbero leggere i vostri racconti?
Alastor e L.A. Mely: Il primo motivo è che sono scritti con uno stile che mi piace chiamare “per immagini”. Il lettore, se si concentra, può proprio vedere quello che legge al punto da costruirsi un suo personale film e sentirsene parte. In secondo luogo perché i protagonisti non sono supereroi inscalfibili. I nostri personaggi sono molto umani e il lettore può sicuramente rivedersi in qualche atteggiamento, qualche reazione o qualche ragionamento. Il terzo motivo è perché abbiamo fatto un profondo e intenso lavoro sulle veridicità storiche, gli omaggi e le citazioni. Quando il lettore arriva alla fine del libro si ritrova curioso al punto da andare a cercare informazioni e approfondimenti, rispolverando anche opere perdute nel tempo o scoprire personaggi da lungo tempo accantonati.
La vostra opera è scritta a 4 mani, ma le vostre 4 mani sono particolari perché voi non vivete nella stessa città. Come fate a organizzarvi e cosa vuol dire scrivere a 4 mani?
Alastor e L.A. Mely: Scrivere a 4 mani è un’arma doppio taglio e spiego perché. Nel nostro caso abbiamo avuto la fortuna di incontrare altre due mani appartenenti a una persona a tratti identica e a tratti completamente diversa ma con dei punti di contatto talmente forti da riuscire a trovare sempre la giusta intesa nelle decisioni finali. Se non si ha la fortuna di trovare le due mani giuste si sprecherà solo tempo e lavoro perché la giusta fusione non ci sarà mai. Non a caso, numerose volte, ci hanno detto che è praticamente impossibile capire dove scrive uno e dove scrive l’altra. Noi ci fondiamo… quello che esce è un prodotto talmente fluido da sembrare scritto da una persona sola. Inoltre qualora capitino momenti di frustrazione, possiamo tirarci addosso qualunque oggetto contundente, tanto si ferma in tangenziale visto che abitiamo parecchio distanti J.
Abbiamo detto che il vostro genere è giallo investigativo in chiave steampunk, ma in fondo ponete le ricette di quello che i vostri personaggi mangiano. Perché questa scelta?
Alastor e L.A. Mely: Ci siamo detti che volevamo consentire al lettore non solo di vedere e sentire la storia. Noi volevamo permettere al lettore anche di annusare e degustare, almeno le pietanze. Abbiamo così deciso di porre le ricette originali, con ingredienti e dosi originali, per consentire al lettore moderno di fare un tuffo nel passato e assaggiarlo. La Londra Vittoriana non è mai stata così realistica e vicina.
Avete un piatto preferito? Quale ricetta vi rappresenta maggiormente?
Alastor: Detto tra noi, per gusti non sono molto londinese. Adoro la pizza e in parte anche la cucina dell’estremo est. Giapponese, Thailandese e asiatica in generale. Però sono stato a Londra e ammetto di non aver assolutamente mangiato male anche se per la mia salute conviene non esagerare. Sono in effetti tutti piatti molto ricchi di calorie e di energia. Basti pensare alla classica colazione British fatta di uova, pancetta, salsicce e chi più ne ha, più ne metta. Sarò ripetitivo ma la ricetta che più mi rappresenta è proprio la pizza. Base identica sempre e farcitura a piacere J.
L.A. Mely: Io sono una mangiona che adora cucinare per rilassarsi. Mangio praticamente di tutto ma se devo scegliere una pietanza che adoro in qualunque modo venga cucinata oserei dire i gamberi. Una ricetta che mi rappresenta, invece, credo che possa essere una pasta al forno: a strati che alterna il morbido e il croccante in un’emulsione finale strepitosa.
Una domanda che vi fanno sempre i lettori e una che vorreste vi facessero ma non lo fanno mai…
Alastor: La domanda che ci fanno più spesso è “com’è scrivere a 4 mani?”. La risposta è sempre identica. Va tutto liscio se ci sono le ODF. Organizzazione, disciplina, fiducia. Quella che non mi fanno mai (e a dirla tutta ne sono contento poiché significa che non è necessario spiegarlo) è: “che messaggio vuoi veicolare con questo romanzo?”
In realtà me la aspetto più da un curioso che si avvicina al libro piuttosto che da uno che lo ha già letto, per ovvie ragioni. Ma non succede mai nemmeno in questo caso.
L.A. Mely: Quella che ci fanno sempre è decisamente quella delle 4 mani, incuriosisce molto questa cosa di creare un risultato solo in due e una che non ci fanno mai, fammi pensare… credo che non mi abbiano mai chiesto il motivo del titolo della saga. Perché “SteamBros”? La risposta l’ha data qualche settimana fa un signore scozzese che ho incontrato in un bar. Si parlava del mio libro e gli ho mostrato la copertina. Lui, senza che io dicessi nulla, mi ha guardato, ha sorriso e ha detto “uh che suono bellissimo…Fratelli a vapore”. Ecco, dal mio punto di vista “SteamBros Investigations” ha un suono stupendo. È quasi poetico perché ti sembra di percepirne il senso anche a livello tattile.
Ci dite quali sono i progetti futuri? Dove possono trovarvi o contattarvi i lettori?
Alastor e L.A. Mely: Stiamo lavorando al terzo episodio, la saga in origine nascerebbe come trilogia ma ce lo dirà il pubblico se dobbiamo fermarci a tre, a cui seguirà sicuramente un prequel e uno spin off lungo. Per chi volesse sbirciare la saga gratis esistono ben due spin off brevi gratuiti, solo in formato ebook, ambientati uno ad Halloween (Steambros Investigations – Halloween’s Hellgate) e uno a Natale (SteamBros Investigations – The First Christmas Carol”). Inoltre ci sono tante altre fiere ed eventi che segnaleremo sempre in tempo utile sulla nostra pagina autori facebook “Alastor e L.A.Mely Autori”, a cui in generale cerchiamo di partecipare.
L’intervista giunge al termine. Grazie per essere stati con noi, ragazzi.
Alastor e L.A. Mely: Ringraziamo infinitamente voi per lo spazio dedicatoci e tutti i lettori che finora hanno deciso di darci fiducia e sostenerci. Ringraziamo anticipatamente tutti coloro che decideranno di farlo in futuro e tutte le persone che con i loro punti di vista ci hanno aiutato a migliorare. Un saluto a tutti, grazie per averci ospitati e ben giunti nel nostro mondo tra inchiostro e vapore. Ci permettiamo di dare un consiglio. Leggete. Non importa cosa, ognuno ha le sue preferenze, ma leggete.
Per oggi è tutto. Appuntamento al prossimo incontro in cucina.