Intervista a cura di Dario Brunetti
DB Diamo un caloroso benvenuto su Giallo e Cucina a Gino Marchitelli, organizzatore dell’evento maggio in giallo 2024 che quest’anno è arrivato alla decima edizione. Ci racconti l’emozione che provi dopo aver raggiunto questo tuo traguardo nelle vesti di direttore artistico nel vedere una tua rassegna aver compiuto dieci anni? Provi la stessa identica emozione del momento in cui si diede vita per la prima volta e partendo dal principio ci parleresti un po’ del lavoro che c’è dietro dal punto di vista organizzativo e gestionale?
GM Devo onestamente dire che io, e gli altri componenti dell’associazione culturale il picchio, non proviamo alcuna emozione ad essere arrivati alla decima edizione di maggio in giallo, e che siamo riusciti a realizzare anche durante il Covid nelle finestre spazio temporali concesse dalla pandemia. Quello che sicuramente provo è soddisfazione, quella di aver trovato e trovare decine e decine di autori a autrici che hanno apprezzato e apprezzano il nostro faticoso lavoro, e che di solito tornano a casa contenti di aver partecipato a questo nostro evento, e che mi hanno consentito di creare rapporti interpersonali anche di amicizia e di stima che ritengo molto importanti. Dal punto di vista del lavoro organizzativo diciamo che una delle parti più complicate è il far quadrare orai, presenze e presentatori. Le cene con gli autori sono la parte piacevole perché consentono di conoscere gli scrittori e le scrittrici in una dimensione vicina, senza palco, senza distanze e aiutano a presentare aspetti inediti che nelle normali presentazioni non vengono fuori. La preparazione del festival mi tiene molto impegnato perché devi tessere relazioni e dare spiegazioni all’amministrazione comunale (visto che fortunatamente da due anni a questa parte ci sostiene un po’), alla biblioteca, ai giornalisti, ai blogger e via dicendo. La parte più faticosa e complicata è l’andare in giro a cercare sponsor e convincerli a dare una mano economica alla riuscita del festival. Questa parte è pesante.
DB Ci presenteresti gli ospiti di maggio in Giallo 2024 dove oltre ad avere grandi firme del panorama noir letterario italiano, quest’anno ci saranno due autori stranieri che rappresentano un’imperdibile e suggestiva novità della rassegna?
GM Intanto anche quest’anno, nonostante abbiamo ridotto il numero degli ospiti (perché siamo stati e saremo molto impegnati nelle elezioni europee avendo raccolto le firme e facendo campagna per una nuova organizzazione pacifista), manteniamo il mix di presenze tra grandi nomi e scrittori meno sconosciuti e/o semi esordienti perché credo che sia importante dare l’opportunità a tante brave penne – sconosciute o semi sconosciute – di farsi conoscere. Poi è successa una cosa incredibile perché ho casualmente letto la traduzione in italiano di un giallo classico di una autrice irlandese anche molto simpatica e ne sono rimasto affascinato, davvero un bel libro e mi sono detto “perché non provare a vedere se possiamo internazionalizzare il festival con qualche grande ospite straniero?”. Alla mia mail l’autrice Triona Walsh ha risposto dopo circa 10 gironi, quando pensavo che non mi avesse considerato, mostrandosi felicissima di venire in Italia. Sicuramente la possibilità di muoversi con voli low cost aiuta e la stessa autrice ha cercato voli a basso costo per non impattare troppo sulle casse del festival che non sono certo particolarmente “ampie”. Quando poi ho visto che si poteva contattare l’autore spagnolo Angel De La Calle – uno dei più famosi realizzatori al mondo di grafic novel crime e politiche, con lo stesso identico orientamento sociale e politico della nostra associazione – e poco conosciuto in Italia – ho provato a sentirlo ricevendo la stessa identica disponibilità di Triona Walsh. Mi ha molto colpito come artisti famosi o famosissimi siano disponibili a partecipare con un occhio di riguardo per gli sforzi organizzativi ed economici di una piccola associazione come la nostra… e il paragone con alcuni italiani che richiedono tutta una serie di agevolazioni è stata immediata. I due sopra indicati non hanno chiesto alberghi particolari a duecento stelle, o viaggi costosi per loro comodità o peggio autisti che li prelevino e li riportino indietro. Anche da noi ci sono persone che si sono montate la testa e si credono dei “capi di stato”. Per fortuna che ci sono grandissimi autori e autrici che mantengono un profilo di grande umiltà e disponibilità anche se sono diventati di grandissimo valore nazionale e internazionale, come Valerio Varesi, Bruno Morchio, Luca Crovi, Rosa Teruzzi, e altri. Quest’anno abbiamo anche altri autori meno conosciuti da far scoprire al pubblico e ne siamo felici.
DB Nell’ottobre del 2023 è uscito per la Fratelli Frilli editori Milano incidente mortale il nuovo noir dedicato al commissario Lorenzi. Si tratta della sua settima indagine che lo vede affrontare una potente organizzazione mafiosa capeggiata dalla famiglia Loiacono, ma come recita il titolo del romanzo, tutto inizia da un incidente mortale che segnerà per sempre il destino di una famiglia? Ci parleresti un po’ di questo romanzo che si avvale della preziosa prefazione di Daniele Biacchessi?
GM Il mio ultimo libro vuole mettere le mani nella oscurità e disperazione che viene fuori nella vita delle persone quando si perdono affetti e amori fondamentali a causa di incidenti stradali PER DOLO e non per fatalità. Sono troppi i casi, in continuo aumento, nei quali per vari motivi causati dal mancato rispetto delle norme stradali, o per abuso di farmaci, o di droga e alcool, si porta a far morire persone che potevano essere risparmiate e continuare a vivere la loro vita spesso umile e nascosta. In questo caso volevo prendere ad esempio una famiglia semplice, buon, umile e anche generosa, quella del muratore Giuseppe – uomo incapace di odiare e provare desiderio di vendetta quindi uomo per BENE – che perde tutto in pochi secondi, moglie e figlia, e seguire la discesa agli inferi del cuore e della personalità di quest’uomo buono dalle mani callose e indurite dal lavoro nei cantieri… parimenti raccontare e fare l’analisi delle reazioni delle famiglie dei quattro ragazzi coinvolti nell’incidente che appartengono a quattro classi sociali differenti, studiarne le reazioni e raccontarle al pubblico. In questo scenario si muove il commissario Lorenzi per capire chi ha venduto la droga ai ragazzi rovinando loro l’esistenza. Il libro troverà poi una svolta a Ventimiglia, al confine con la Francia, dove un’altra tipologia di persone: i migranti fuggiti da miseria, fame e guerre, vivono un altro tipo di inferno che si congiungerà con quello di Giuseppe e… COMPERATE IL LIBRO E LEGGETELO!
DB Ho apprezzato tanto questo romanzo perché nonostante un dramma così terribile dal quale è quasi impossibile riprendersi, a uno dei protagonisti offrirà una possibilità di riscatto a livello umano e sociale in cui dove tutto era compromesso ci può essere uno spiraglio che si tramuta in speranza. Non ho voluto dilungarmi nella chiave di lettura proprio per non rivelare troppo della storia, ma credi che ormai non è tutto perduto e ci sono ancora dei valori sani in cui credere nonostante un individualismo sfrenato frutto di un malsano arrivismo sempre più preda di una società corrotta?
GM Credo di si, confido ancora in un’Italia piena di brave persone, di generosità, di solidarietà, di gente che ha un po’ perso la “voce” negli ultimi anni a causa della crisi economica, del Covid, di politiche sociali e del lavoro che hanno distrutto il futuro ma che RITROVERA’ VOCE e FORZA per riportare i grandi valori dell’umanità al centro del vivere e sconfiggerà il fascismo e lo sfascismo dilagante rappresentato da corrotti, corruttori, imprenditori senza scrupoli, politici che si dimostrano persone incapaci, spregevoli, pericolose e anche propense a usare il manganello. La cattiva politica verrà sotterrata dal bene sia sociale (volontariato e cristianesimo) che dal politico onesto e leale (antifascismo e solidarietà). La STORIA è un dato “galantuomo” e la ruota gira. Io, da buon marxista e ammiratore maoista, aspetto il loro galleggiare nel fiume. E i casi di corruzione che sentiamo in tv in questi giorni lo dimostrano ampiamente di che razza di fango è composto il potere in Italia.
DB Dopo l’uscita nel 2023 di Milano incidente mortale, quest’anno hai ripubblicato un romanzo già uscito precedentemente e che vede il commissario Lorenzi protagonista dal titolo Lo sguardo della chimera per Meravigli editori in cui come tematica principale vi è la corruzione e il malaffare nei cantieri edili. Ci sveleresti qualcosa e, secondo te, quanto è stato necessario riconsegnare ai lettori questo romanzo di denuncia sociale così penetrante nella realtà che ci circonda?
GM La Meravigli Editori è una realtà importantissima e notevolmente diffusa in tutta la Lombardia e nel milanese. Persone per bene, capaci, e anche simpatiche. Ci inseguivamo da anni senza trovare il momento giusto per collaborare fino a quando, in un locale solidale molto importante in Italia, Pizzaout dove lavorano ragazzi autistici normalmente esclusi dalla società, abbiamo trovato la strada per iniziare a fare cose insieme. E’ ovvio che una riedizione è soggetta a un editing molto approfondito (che magari a un autore può fare anche male in certe parti) ma ho pensato che loro potessero diventare i veri nuovi “diffusori” di un romanzo che ha molto della mia esperienza nei cantieri, che è necessario far girare per raccontare come la malavita organizzata abbia allungato i propri tentacoli ovunque con nuove generazioni e nuovi metodi che utilizzano non solo le armi per dominare il mondo ma i posti di comando e la finanza. Credo che ci sia bisogno di riparlare d questi fatti e il “nuovo” Chimera ci darà quest’opportunità.
DB Ringraziandoti di essere stato ospite del nostro sito di Giallo e cucina, concludiamo con tre domande: In primis ti chiedo a proposito di eventi letterari, se ti rivedremo nell’organizzare Terre messapiche in noir 2024, poi se c’è qualche nuova opera in cantiere e infine ci indicheresti un titolo del 2024 che ti ha particolarmente colpito che si può rivelare un ottimo consiglio di lettura?
GM Al 99% l’ottava edizione (caspita già otto anni) di Terre Messapiche Salento in Noir si terrà a Carovigno tra il 26 e il 27 luglio, questo nonostante il comune l’anno scorso si sia “dimenticato” di saldare un conto che è rimasto sulle mie spalle e che mi sono dovuto caricare economicamente io (sono ancora arrabbiatissimo…). Come al solito quando devono dare diventano tutti fantasmi… detto questo sicuramente ci saranno 4 o 5 ospiti, prevalentemente vicini per non pesare economicamente in modo ingestibile, tra questi di certo Chicca Maralfa con il suo nuovo libro Newton&Compton. Sto lavorando, in modo purtroppo discontinuo a causa dei troppi impegni che credo dovrò ridurre, a ben tre idee e libri in contemporanea: un nuovo personaggio, un ispettore salentino di Carovigno Tony Siccardi… una giovane consulente giornalista, Marta che vive a Lambrate, di Cristina Petruzzi di Radio Popolare impegnata in una storia sconvolgente e infine la storia di un vecchio ex partigiano che vive nei boschi a Borgot Val di Taro, nell’appennino parmense, e che cercherà di far “crescere” durante un’estate i tre nipoti – tra gli 8 e i 13 anni – portandoli a lasciare cellulari, computer e social per tornare alla modalità del racconto e della consegna dell’esperienza di vita attraverso la tradizione orale, della parola parlata e della lettura del libro. Dimenticavo uscirà il libro del mio viaggio in bicicletta del 2017 da Milano alla Puglia per raccogliere fondi per i bambini terremotai delle Marche ed è in cantiere la seconda avventura dei topolini Ben & Tondo. Insomma, si lavora…
Come consiglio di lettura inviterei, tra i tanti bei libri, a leggere – per gli amanti del giallo classico – Notte di neve e sangue (titolo riduttivo rispetto all’originale inglese…) di Triona Walsh e come storia di vita-saggio “Estella” di Valerio Varesi dove ancora di più si vede la qualità di quest’uomo davvero “grande”.